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Berlusconi, la magistrata del caso Ruby Ter: “Non sono mai stata animata da intenti politici”

Il pubblico ministero Tiziana Siciliano ha contestato un comunicato dell’Associazione nazionale magistrato che parlava di un’aggressione politico-giudiziaria contro l’ex presidente del Consiglio

La magistrata Tiziana Siciliano

La magistrata Tiziana Siciliano, il pubblico ministero che insieme al collega Luca Gaglio rappresentava l’accusa nel caso Ruby Ter – in cui erano imputati Silvio Berlusconi e altre 28 persone, finito a febbraio con assoluzioni degli imputati – ha criticato il comunicato dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) pubblicato in occasione della morte dell’ex presidente del Consiglio

Il comunicato dell’Anm, parlando di Berlusconi, faceva riferimento a “decine e decine di indagini e di processi, con accuse fino alla collusione mafiosa ed al ruolo di mandante di stragi, conclutesi con una sola condanna per elusione fiscale”. Tradotto, questo confermerebbe “l'amara realtà di un Paese nel quale l'esercizio dell'azione penale è divenuto – e non solo nei confronti di Silvio Berlusconi – strumento privilegiato di lotta politica”.

La magistrata Siciliano si è sentita “personalmente offesa” da questo comunicato, affermando di non essere mai stata mossa da un fine politico. “Ho svolto le indagini con impegno, serietà e onestà intellettuale – ha spiegato la procuratrice aggiunta – come sono usa fare in tutti i procedimenti da me seguiti e come ho giurato di fare quando ho assunto le funzioni. Ho rinviato a giudizio gli imputati nella convinzione di essere in possesso di elementi probatori idonei ad ottenere la condanna per i reati che ritenevo avessero commesso.

“Non ero animata da alcun intento politico”, ha specificato. “Non so quale posizione intenderà assumere l'Anm ma ci tengo ad esprimere di sentirmi personalmente offesa dalle parole lette nel comunicato della Camera penale”, che parlava di una “aggressione politico-giudiziaria” al fondatore di Forza Italia.