
Violenza sulle donne
La prima chiamata al 112 arriva poco dopo le 5 di venerdì: un’inquilina del palazzo segnala ai vigili del fuoco un fortissimo odore di benzina sul pianerottolo della vicina. Quando i carabinieri della stazione Monforte arrivano in via Botticelli, la destinataria di quella pesantissima intimidazione è ancora all’oscuro di tutto: di notte ha preso l’abitudine di mettere lo smartphone in modalità aereo per evitare di essere continuamente svegliata dalle telefonate del suo stalker, l’ex fidanzato A.F.. In effetti, appena riattiva la connessione dati, la donna si ritrova una valanga di sms: "Guarda che c’è una persona con la benzina che vuole dare fuoco a casa tua, a meno che non scendi prima vedi tu cosa vuoi fare... se hai tempo tre secondi... il prossimo ho detto che lo accendono e te lo sto dicendo... vuoi fuoco... meno male che non ha preso fuoco niente perché sennò succede un disastro... dai per questa volta è andata bene".
A denuncia presentata, Clara (nome di fantasia) viene riaccompagnata a casa dai militari: nel tragitto dalla caserma a via Botticelli, A.F. la minaccia ancora scrivendole frasi come "Non ci saranno sempre loro a proteggerti", "Ti troverò da sola", "La prossima volta sarà molto peggio". Gli investigatori dell’Arma lo trovano davanti al palazzo dove vive la ex e lo arrestano in flagranza per atti persecutori: ora è a San Vittore, in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip. Ai carabinieri, Clara, quarantasettenne di origine sudamericana, ha raccontato della relazione con A.F., andata avanti per due anni, e della fine del rapporto per gli "atteggiamenti possessivi" di lui e per la gelosia ossessiva che ormai aveva definitivamente inquinato il loro legame.
Il quarantacinquenne, con alcuni precedenti di polizia, non si è mai rassegnato e ha continuato a tormentare la ex, con blitz sul pianerottolo e minacce di morte alle persone che frequentava. Domenica scorsa, ad esempio, ha visto Clara in compagnia di un amico e le ha detto: "Lo faccio fuori, gli sparo". In altre occasioni, le ha scritto: "Se ti vedo con qualcuno, ti giuro uccido te". Stando a quanto risulta, l’uomo prendeva al volo qualsiasi pretesto per avere un contatto con la donna: il cane da portare a spasso, un materasso da recuperare in cantina, gli oggetti da riprendersi nell’appartamento di via Botticelli. Tutte scuse per controllare i movimenti di Clara e impedirle di rifarsi una vita.