Confiscati oltre tremila immobili in Lombardia, oltre la metà a Milano: ecco dove si trovano gli altri e a chi sono destinati

Firmato un protocollo per la mappatura geolocalizzata dei beni sequestrati. Piantedosi: “L’utilizzo per fini sociali mitiga gli effetti negativi prodotti dalle attività illegali sul territorio”

Il ministro Piantedosi a Milano per la firma del protocollo d'intesa sui beni confiscati

Il ministro Piantedosi a Milano per la firma del protocollo d'intesa sui beni confiscati

Una mappatura degli oltre tremila beni confiscati in Lombardia per consentirne la valorizzazione e accelerare i processi di assegnazione e utilizzo. È l'obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi in Prefettura a Milano, alla presenza del ministro dell'interno, Matteo Piantedosi. Proprio nel capoluogo lombardo si trova la maggior parte degli immobili confiscati in regione, complessivamente 3.163, di cui 1.591 destinati agli enti territoriali e al demanio dello Stato e altri 1.572 in gestione e da destinare. La novità è rappresentata dal "Viewer beni confiscati” di Regione Lombardia.

Dopo Milano, che registra più della metà del totale regionale degli immobili confiscati, gli altri immobili si trovano nelle province di Brescia, Monza-Brianza, Varese, Como e Pavia. Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di destinazione, assegnazione e utilizzo, creando le migliori condizioni per far incontrare "domanda e offerta". Nel periodo 2019-2023 Regione Lombardia ha erogato contributi per 6,8 milioni di euro: sono stati finanziati 112 progetti di recupero presentati da 60 enti locali e 5 associazioni concessionarie di beni. È stata rafforzata la collaborazione tra enti istituzionali coinvolti grazie anche alla partecipazione al percorso di formazione dei laboratori dell'Ansbc e dei Nuclei di supporto delle Prefetture per i beni confiscati. Nel periodo 2021-2023 hanno partecipato 179 Comuni, 2 Aziende speciali consortili e 51 enti non profit.

"Viviamo una stagione di forte impegno antimafia – ha sottolineato Piantedosi –, sia sul fronte della cattura di pericolosi latitanti che su quello del contrasto agli interessi criminali. È per questo che l'intesa sottoscritta oggi assume un grande significato, non solo simbolico. L'utilizzo, per finalità sociali o istituzionali, dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, se da un lato consente di mitigare gli effetti negativi che le attività illegali hanno prodotto sul territorio, dall'altro concorre a creare le condizioni per lo sviluppo sociale ed economico di quelle aree, generando un circolo virtuoso di legalità e sicurezza che favorisce il senso di fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.

Si tratta del primo esempio sul territorio nazionale di un sistema di geolocalizzazione dei beni confiscati – ha spiegato il governatore Attilio Fontana, presente alla firma del protocollo – che permette la visualizzazione e consultazione della posizione georeferenziata dei beni immobili sequestrati e confiscati sul territorio regionale". Grazie al protocollo, che ha valenza triennale, verrà fornito un importante supporto agli Enti locali, sia per la pubblicazione, sui rispettivi siti internet, dei dati relativi ai beni confiscati presenti sul territorio e al loro utilizzo, sia per migliorare il processo di riutilizzo e gestione dei cespiti e individuare le risorse necessarie a co-finanziare la realizzazione degli interventi.   

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