"Basta stigma per chi ha un disagio psichico"

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Sono passati più di 23 anni dalla nascita di “Progetto Itaca“ a Milano: era il 1999 quando sette persone, familiari di persone affette da disagio mentale o che soffrivano di disturbi psichiatrici, decisero di unire le forze in virtù di un’esperienza comune. E questa realtà diventata Fondazione nel 2012 oggi è un punto di riferimento per migliaia di persone in più sedi d’Italia. Il suo valore ora è riconosciuto anche dal Quirinale: la presidente Felicia Giagnotti (nella foto), di 73 anni, diventa commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana "per aver creato una rete nazionale – questa la motivazione – a favore delle persone che soffrono di patologie della salute mentale offrendo loro l’opportunità di un percorso di reinserimento nella società civile".

Alla prima realtà si è aggiunta poi l’associazione “Progetto Itaca Lecce”; in totale, oggi 17 sedi e 9 Club diffusi su tutto il territorio nazionale: a Torino, Milano, Genova, Padova, Rimini, Napoli, Lecce, Lamezia Terme, Palermo. Milano è stata la fucina, dove sono nati tutti i progetti e i collegamenti nazionali e internazionali. "Una volta che questo passaggio è stato messo a punto, lo abbiamo riprodotto nelle varie sedi regionali". Nei club, le persone in cura possono incontrarsi e partecipare a progetti di accoglienza e ascolto, di formazione, di prevenzione e di riabilitazione: porte aperte alle persone affette da disturbi della salute Mentale e alle loro famiglie. "Crediamo che i disturbi della salute mentale – evidenzia Giagnotti – siano patologie curabili e che ogni persona che ne è colpita meriti un aiuto tempestivo, una diagnosi corretta e una cura efficace per condurre una vita piena e soddisfacente, libera da stigma e pregiudizio". Ispirata da questa certezza, la fondazione si pone gli obiettivi di sensibilizzare la comunità per superare i pregiudizi, formare anche i più giovani in modo corretto, chiaro ed esaustivo riguardo l’insorgenza delle malattie della psiche, favorire il percorso di diagnosi e di cura e offrire ascolto, ma anche potenziare le abilità e le risorse personali per l’inclusione sociale. La missione è quella di "contrastare lo stigma e il pregiudizio che per decenni e decenni ha colpito il disagio psichico – evidenzia Giagnotti –. Puntiamo a un cambiamento della mentalità sulle cause e sulla sua cura. Siamo molto emozionati per l’onorificenza: per la prima volta viene riconosciuto a livello prestigioso che chi ha disturbi mentali ha possibilità e necessità di cura e che la guarigione è possibile".

M.V.

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