Municipio 3, spazi vietati se sei contro aborto e gay

"Regole anti-oscurantiste per i bandi". Forza Italia protesta

Manifestazione a Palazzo Marino del movimento femminista “Non una di meno” durante il dibattito sulla legge 194

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Milano, 26 marzo 2019 - Sei contrario alle leggi sull’aborto, sul testamento biologico e sulle unioni civili tra omosessuali? Niente spazi pubblici nel Municipio 3. Le linee guida del «parlamentino» targato centrosinistra per un bando che punta ad assegnare lo spazio ex Samarcanda in viale Lombardia introducono requisiti che vanno oltre il «patentino antifascista» che il Comune ha introdotto nell’aprile del 2018.

IL «patentino antifascista» prevede che un privato o un’associazione che vogliono ottenere uno spazio comunale debbano dichiarare ufficialmente di «riconoscere e rispettare i principi, le norme e i valori della Costituzione italiana, repubblicana e antifascista, che vieta ogni forma di discriminazione basata su sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali». Le linee guida approvate dalla Giunta del Municipio 3 lo scorso 13 marzo vanno oltre perché prevedono che «non potranno essere ammessi alla partecipazione al bando» anche «i soggetti impegnati in iniziative di contrasto alla legge 22 maggio 1978 n° 194 (la norma sull’aborto, ndr), alla legge 22 dicembre 2017 n° 219 (la norma sul testamento biologico, ndr) e alla legge 20 maggio 2016 n° 76 (la norma sulle unioni civili anche tra omosessuali, ndr)».

I nuovi paletti introdotti dal Municipio 3 guidato da Caterina Antola non convincono per niente il consigliere comunale di Forza Italia Luigi Amicone, cattolico, che ieri pomeriggio è intervenuto in aula per chiedere immediate spiegazioni al sindaco Giuseppe Sala e all’assessore competente: «Che fondamento democratico e costituzionale può avere una delibera che escluda da un bando soggetti che non abbiamo la medesima opinione della maggioranza che delibera il bando. Se nel Municipio 3 si è entrati nella fase sovietica o mussoliniana della sospensione della libertà di pensiero dobbiamo aspettarci anche la rifondazione in dettaglio bonsai di un soviet comunista o un fascio corporativo». Ad Amicone replica l’assessore al Demanio del Municipio 3 Massimo Scarinzi (Pd): «Vogliamo evitare che iniziative oscurantiste possano essere organizzate all’interno di uno spazio comunale assegnato al Municipio. Trovo queste polemiche prive di fondamento considerato che le linee guida di assegnazione sono state validate dai dirigenti».

 

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