GIAMBATTISTA
Cronaca

Bando comunale in stallo. Dal 2015 si prendono cura di giovani e adulti autistici: "Ma ora siamo senza sede"

Le associazioni della Casa Solidale non possono accedere ai locali perché il Consorzio di cui fan parte vuol verificare le spese straordinarie chieste da Palazzo Marino. L’assessore Bertolè sicuro: soluzione vicina.

Anastasio

Dalle stelle allo stallo. Può essere sintetizzata così la sorte recente della Casa Solidale di via Sant’Erlembardo. Nel 2022 l’associazione è stata infatti insignita dell’Ambrogino d’Oro dal Comune. Dal luglio scorso, invece, non può più accedere alla sede nella quale si trovava dal 2015, di proprietà dello stesso Comune. In questi anni la Casa Solidale è stata – ed è ancora – una associazione di associazioni con finalità precise: l’inclusione e l’emancipazione di giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico, o con altre disabilità, e il sostegno delle rispettive famiglie, alle quali è data assistenza e consulenza. Da qui l’Ambrogino. Attualmente sono circa 150 le famiglie seguite dalla Casa Solidale. Lo stallo o, meglio, il divieto di accedere alla sede e di far partire i laboratori e le attività che ne contraddistinguono l’azione è invece dovuto agli strascichi di un bando comunale: quello lanciato a luglio dall’amministrazione di Palazzo Marino per riassegnare proprio gli spazi di via Sant’Erlembardo, fino ad allora concessi alla Casa Solidale in comodato d’uso gratuito. Il bando, stavolta, è a titolo oneroso. E prevede che l’aggiudicatario, oltre a corrispondere al Comune un canone d’affitto, paghi di tasca propria anche le spese e la manutenzione straordinarie, a partire dalla messa a norma degli impianti. Ed è qui che risiede il problema all’origine dello stallo.

Il bando viene vinto dal Consorzio Sir, che fa da capofila di una cordata di associazioni tra le quali c’è anche l’Ortica, quella che, attraverso Fabrizia Rondelli, gestisce Casa Solidale. Consorzio Sir, però, vuol vederci chiaro a proposito di quelle spese straordinarie che il bando pone a carico dell’aggiudicatario. Vuole capirne l’entità. Proprio per questo non ha ancora apposto la firma alla convezione che renderebbe operativa l’aggiudicazione. Anzi, prima di apporla, ha chiesto al Comune di poter fare un sopralluogo nei locali. Una possibilità alla quale il Comune ha acconsentito. Il sopralluogo è previsto per oggi. Intanto Casa Solidale e le 150 famiglie che ha in carico si ritrovano così costrette ad attendere senza avere alcuna possibilità di accedere ai locali. Il Comune, dal canto suo, fa sapere che finché la convenzione non viene firmata dal capofila e finché non vengono fatti i lavori di adeguamento, nessuno ha un titolo per entrarvi. Rondelli in questi mesi ha chiesto di anticipare i tempi del sopralluogo e della procedura in modo da non lasciare famiglie e ragazzi senza servizi, laboratori e attività. "Abbiamo già dovuto cancellare un evento organizzato col Municipio 2" spiega. Dall’amministrazione comunale hanno risposto inviando due diffide ad accedere agli spazi di via Sant’Erlembardo e, infine, cambiando la serratura dei locali. Muro contro muro? Lamberto Bertolè, assessore comunale al Welfare, ridimensiona il problema e sostiene che la soluzione è vicina. Rondelli non ne è convinta. Non ancora, per lo meno. "Per anni abbiamo coordinato le associazioni, raccolto tutte le richieste del territorio, ci siamo fatti carico della manutenzione e della sicurezza, abbiamo firmato un contratto di sponsorizzazione col Comune per la cura del verde e realizzato due murales – sottolinea Rondelli – e, ancora, collaboriamo con la neuropsichiatria infantile, facciamo le veci delle assistenti sociali che hanno liste d’attesa lunghe un anno dando indicazioni alle famiglie che ricevono la diagnosi di autismo, ci interessiamo legalmente per tutelare l’obbligo scolastico degli studenti autistici stranieri: solo per la mole di lavoro di cui ci facciamo carico il Comune avrebbe anche potuto lasciarci in comodato d’uso gratuito. Detto questo, malgrado i numerosi solleciti, ci ritroviamo in una situazione di stallo della quale fanno le spese le associazioni, i ragazzi e le famiglie. Non sappiamo se e quando riavremo la nostra sede".

"Ci tengo a esprimere il grande apprezzamento per il lavoro quotidiano portato avanti dall’associazione – replica Bertolè –. E infatti siamo molto contenti che abbiano partecipato insieme al Consorzio Sir al bando e se lo siano aggiudicati. Il capofila, nel mese di luglio, ci ha comunicato che prima di firmare il contratto voleva fare una valutazione ulteriore e sopralluoghi anche ai fini della sicurezza. A brevissimo questa valutazione da parte del capofila si concluderà e confidiamo che al più presto le attività possano riprendere. In attesa della consegna formale dell’immobile e di un titolare della concessione non è però possibile svolgere attività".