ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Banda di ladri in manette. Rapina in una villetta minacce con il cacciavite

I tre, sorpresi dal proprietario mentre stavano rubando, si sono poi dati alla fuga. Rintracciati dopo qualche ora: erano ancora in possesso della refurtiva.

I tre, sorpresi dal proprietario mentre stavano rubando, si sono poi dati alla fuga. Rintracciati dopo qualche ora: erano ancora in possesso della refurtiva.

I tre, sorpresi dal proprietario mentre stavano rubando, si sono poi dati alla fuga. Rintracciati dopo qualche ora: erano ancora in possesso della refurtiva.

Dal Sud Milano alla Martesana, la banda dei cileni è finita in manette. Nella tarda serata di mercoledì i carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di San Donato hanno arrestato a Vimodrone tre cileni di 34, 31 e 26 anni, che nelle ore precedenti avevano commesso una rapina in una villetta di Mediglia. Dopo aver forzato una delle finestre dell’abitazione, il trio aveva rovistato nelle stanze, alla ricerca di contanti e oggetti di valore. Nel bottino erano finiti soldi, anche in valuta estera e gioielli in oro. Il proprietario della villa, un 56enne rincasato in quel momento, aveva sorpreso gli intrusi e aveva cercato di bloccarli, ma per tutta risposta era stato minacciato da uno di loro con un grosso cacciavite. L’arnese, usato presumibilmente per manomettere la finestra dalla quale i ladri sono entrati, è stato poi brandito a mò di arma contro il padrone di casa, che a quel punto ha dovuto rassegnarsi a veder scappare i malviventi, col bottino.

La vittima ha però descritto con dovizia di particolari l’auto usata per la fuga del terzetto, consentendo così ai carabinieri di avviare subito, e in maniera mirata, le ricerche. I malviventi sono stati rintracciati a circa 20 chilometri dal luogo della rapina, in direzione Nord-Est. Erano ancora a bordo dell’auto usata per la razzia e in possesso di alcuni dei monili e delle banconote asportate dalla villetta di Mediglia. Il derubato ha poi riconosciuto con assoluta certezza le tre persone che si erano introdotte nella sua abitazione. I cileni sono stati arrestati con l’accusa di rapina impropria e accompagnati a San Vittore, in attesa di giudizio. La refurtiva è stata restituita al proprietario. L’episodio contribuisce a riaccendere i riflettori sui furti in abitazione, un fenomeno tra i più diffusi sul fronte della micro-criminalità. In questo caso, alla ruberia si sono sommate le minacce: da qui l’accusa di rapina impropria a carico dei malviventi che, sorpresi, non hanno esitato a brandire un arnese da scasso, pur di guadagnarsi la fuga.