Cornaredo (Milano), 20 ottobre 2022 - Cinque furti in poche settimane, da novembre 2021 a gennaio 2022, ai danni di bar tabaccherie di Cornaredo. Sempre con lo stesso modus operandi: arrivavano con un furgone bianco, sfondavano saracinesche e vetrine e rubavano slot machine, soldi, gratta e vinci, tabacchi. Erano diventati l'incubo di commercianti e residenti. L'associazione criminale è stata smantellata grazie alle indagini della Sezione Operativa del Nor della Compagnia di Corsico e ai militari della Stazione di Cornaredo.
Questa mattina nelle province di Milano, Pavia e Monza Brianza, i carabinieri hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di sette romeni, due di loro sono stati arrestati, mentre gli altri cinque risultano irreperibili, perché rientrati nel loro Paese. Sono tutti accusati di associazione finalizzata alla commissione di furti aggravati, commessi nelle province di Milano, Novara, Verbania, Bergamo e Monza Brianza.
Le indagini hanno accertato che il sodalizio criminale agiva con un modus operandi collaudato e ben rodato nel tempo, "dimostrando particolare spregiudicatezza ed esperienza criminale nello specifico settore". Avevano adottato degli escamotage per restare impuniti, come l'applicazione di targhe rubate sul furgone bianco che usavano e rubate poco prima dei furti, indossavano passamontagna e sciarpe per nascondere il volto, infine studiavano nel dettaglio i loro obiettivi.
Le attività investigative dei carabinieri, hanno permesso di ricostruire ed attribuire agli indagati ben 39 episodi: 14 furti commessi in Bar-Tabacchi e Sale Slot, dove venivano asportati tabacchi, gratta e vinci, soldi in contanti e slot machine con gettoniere; 16 furti di targhe applicate sulle autovetture usate per i furti (solitamente rubate da autovetture dello stesso modello) e nove furti di auto e furgoni. Complessivamente il valore della refurtiva è di quai mezzo milione di euro che veniva piazzata sul mercato nero mediante contatti fiduciari in parte nell'hinterland milanese e parte recapitata in Romania al fine di monetizzare attraverso la vendita fatta dai loro famigliari a migliaia di chilometri di distanza. Gli arrestati sono stati accompagnati nel carcere di Milano San Vittore.