REDAZIONE MILANO

Bancario a processo: 85 coltellate alla trans

Uccisa il 20 luglio dopo una lite scoppiata per un debito di 500 euro, entrambi quella notte avevano consumato alcol e droga

Omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dalle sevizie, con questa accusa gravissima è stato mandato a processo Cristian Losso, colpevole di aver ucciso il 20 luglio scorso in via Plana, zona piazza Firenze, Alves Rabacchi, una trans-escort brasiliana, alias Manuela De Cassia, accanendosi su di lei con 85 coltellate. Il processo si aprirà il prossimo 25 gennaio davanti alla Corte d’Assise. A incastrare il dipendente bancario di 42 anni, fermato quattro giorni dopo l’efferato delitto, sarebbero state le telecamere di sicurezza della zona. Il giorno in cui è stato scoperto il cadavere di Rabacchi le telecamere inquadrano chiaramente Losso che entra ed esce, a distanza di poco tempo, dal palazzo dove abitava la vittima. Inoltre il suo numero compariva nel cellulare della escort, è stato semplice quindi risalire agli ultimi appuntamenti della trans e incrociarli con le immagini.

Secondo l’ipotesi investigativa Losso avrebbe commesso l’omicidio dopo una serata a base di tanto alcol e tanta droga che avrebbe consumato insieme alla vittima. Poi, ripresa lucidità, sarebbe tornato nell’appartamento per eliminare le prove accendendo il gas del piano cottura della cucina nel tentativo di causare un’esplosione e far sparire ogni traccia del corpo.

Per quest’ultimo aspetto l’uomo dovrà rispondere anche dell’accusa di "crollo di costruzioni o altri disastri dolosi". É caduta quindi l’accusa di strage, formulata in un primo momento dagli inquirenti.

Secondo il gip, che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, il corretto capo d’imputazione è appunto quello di crollo di costruzioni o altri disastri dolosi come previsto dall’articolo 434 del codice penale. Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, il 42enne che si trova in condizioni psichiche già precarie, sarebbe da tempo, da circa un anno, caduto in un forte stato depressivo.

Il bancario, che conduceva una vita apparentemente normale, lavorava come operatore finanziario in un noto istituto di credito, ed era un cliente abituale di Manuela. Con lei avrebbe avuto un debito di droga di circa 500 euro. La notte dell’omicidio avrebbe abusato di alcol, psicofarmaci e cocaina prima di scagliarsi con estrema ferocia contro la donna.

L’innesco della lite sarebbe stato appunto il debito. Cinquecento euro che lui non le aveva restituto dopo una prestazione e un consumo di droga. Nella prima udienza di gennaio il difensore del bancario, Davide Montani, depositerà documentazione sullo stato psichico di Losso, in vista di una richiesta di perizia alla Corte per valutare se l’imputato fosse capace di intendere e di volere al momento in cui si è scagliato contro la escort. "Chiederemo una perizia per valutare correttamente il suo stato di salute", ha spiegato Montani.

Anna Giorgi