Un cubo di rifiuti già imballati da 350 chili, precipitato sulla schiena di un lavoratore che si salvò per miracolo. Successe in una ditta di Corsico, alle porte della metropoli, quattro anni fa. La balla di plastica da riciclare cadde da un’altezza di tre metri addosso all’autista di un camion che ne aveva appena trasportate altre ed era sceso dall’abitacolo. Travolto da quel peso incredibile, a causa delle lesioni spinali perse quasi completamente l’uso di braccia e gambe. Un incidente sul quale la Procura aprì un’inchiesta. E ora davanti al giudice dovranno difendersi in due dall’accusa di lesioni colpose gravissime: l’amministratore delegato dell’azienda dei trasporti per la quale lavorava l’autista e il presidente della cooperativa impegnata nel carico e scarico dei rifiuti da riciclare. La tragedia sfiorata risale al marzo del 2018 nella sede della Mesotina spa di Corsico. Un dipendente della ditta, M.F. all’epoca 57 anni, autista di mezzi pesanti, era a piedi vicino al camion con cui trasportava i rifiuti, nei pressi del piazzale dove le pesanti balle da un metro cubo l’una venivano accatastate. Vicino a lui un collega egiziano che stava operando con un carrello elevatore. Improvvisamente, dalla catasta si staccò una di quelle balle da 350 chili, che finì per travolgere F. precipitando da circa tre metri di altezza. L’uomo, originario di Foggia, venne subito soccorso dai suoi compagni di lavoro. Sul posto si precipitò una pattuglia della polizia locale insieme agli addetti di una croce volontaria. Ma le condizioni del ferito apparvero immediatamente molto gravi, tanto che venne deciso il suo trasporto con l’elisoccorso all’ospedale di Niguarda. L’inchiesta della magistratura, anche sulla scorta degli accertamenti condotti dalla Ats Città metropolitana, si è chiusa con la citazione a giudizio dei rappresentanti legali delle due ditte impegnate nelle operazioni sui rifiuti che causarono il gravissimo incidente. L’ad di ...
© Riproduzione riservata