
Progetto Megnetic Train a Milano (Newpress)
Milano, 1 marzo 2018 - Un treno volante (a “levitazione magnetica”, per l’esattezza) viaggerà dentro un plastico che riproduce il proprio quartiere: San Siro oppure Olmi. Ventotto bambine di 10 anni delle scuole primarie Paravia e Bruno Munari sono pronte a trasformarsi in “meccaniche” ed “elettriciste” per dare vita a questo progetto ambizioso, affiancate da tutor più grandi: 26 studenti degli istituti professionali Rosa Luxemburg e Galileo Galilei. Si punta ad abbattere gli stereotipi, in partnership con Ferrovie dello Stato (che sostiene l’iniziativa nell’ambito del progetto “Women in motion”) e la fondazione “Bet she can” che ha come missione quella di aiutare le bambine a «crescere libere nelle proprie scelte».
La constatazione di partenza: poche, pochissime ragazze scelgono di frequentare scuole tecniche. «Già facendo orientamento in terza media ci accorgiamo che la testa delle ragazzine è piena di stereotipi: alla meccanica, ad esempio, associano la tuta e “attività da maschio”, ma non è così. Allora partiamo dalla scuola primaria: le bambine devono sapere di poter fare tutto», sottolinea la dirigente della Rosa Luxemburg Anna Borando. E non è un caso che il progetto si intitoli “Stazione Galilux: tutti in treno, si vola!”. «Voliamo alto. Le bimbe non devono porsi limiti». Ieri tutte sorridevano. E i loro sogni già volano alto: «Da grande vorrei costruire robot», dice una ragazzina. «Io vorrei diventare veterinaria», «io archeologa», continuano due amiche. Come sono state selezionate le partecipanti? In base agli interessi ma anche individuando coloro che, più di altre avessero bisogno di «nuovi stimoli», sottolineano le dirigenti delle due scuole primarie, Luisa Martiniello (Paravia) e Clara Alemani (Bruno Munari).
I ragazzi che le affiancheranno, dei corsi di meccanica e operatore elettrico, accolgono volentieri la sfida: «La difficoltà più grande – sostiene Jacopo Mondorio, di 17 anni – sarà spiegare il magnetismo. Ma la cosa non mi spaventa». Il treno da costruire sarà a “levitazione magnetica”, viaggerà senza toccare le rotaie. «Il nostro funzionerà grazie alle calamite». Ogni bimba costruirà il suo, da inserire in un plastico personalizzato. E poi, la fisica si può sposare con la poesia: lo dimostra il racconto dello scrittore Giorgio Bagnobianchi, ex preside in pensione, che ha dato voce ai treni inserendo le parole in un libro che diventa “scultura di carta”.