ANDREA GIANNI
Cronaca

Aggressione senza senso a Milano. Avvocato scambiato per ladro di biciclette: assediato in casa dai rider

Un legale racconta la sua disavventura: inseguito da alcuni fattorini che pensavano avesse fatto da palo a un malvivente. Urla e insulti: la madre si sente male

Un rider in una foto di archivio

Un rider in una foto di archivio

Milano – Lo hanno scambiato per il complice di un ladro di biciclette e, dopo averlo inseguito, hanno assediato la sua casa. Per calmare il gruppo di rider è dovuta intervenire la polizia. È la disavventura vissuta giovedì sera da un avvocato milanese, che abita con la madre in un condominio nel centro di Milano, a pochi passi dal Palazzo di giustizia. "Per fortuna non ci sono state conseguenze – racconta – ma quello che è successo è grave e surreale, indicativo di una situazione di disagio".

Una disavventura iniziata attorno alle 20, e proseguita fino a tarda sera. "Stavo tornando dalla palestra – racconta l’avvocato – quando ho incrociato per strada un rider che ha iniziato a inveire contro di me, senza alcun motivo. Io, pensando di trovarmi di fronte a uno squilibrato, mi sono affrettato verso casa e mi sono chiuso il portone alle spalle". Il legale è entrato nel suo appartamento ma, dopo pochi istanti, ha sentito dei forti colpi alla porta.

Il fattorino e altri tre rider stranieri, che si trovavano già nella zona per il consueto turno di consegne, erano riusciti infatti a entrare nel palazzo, forse facendosi aprire da uno dei condomini con la scusa di recapitare cibo a domicilio. Hanno trovato l’appartamento dell’avvocato e si sono radunati davanti alla porta chiusa.

"Urlavano minacce e insulti – racconta il legale – io non capivo che cosa stesse succedendo e perché ce l’avessero con me. In casa c’era anche mia madre, che si è spaventata. Naturalmente non ho aperto la porta. Loro rimanevano lì davanti, quando ho capito che non se ne sarebbero andati ho chiamato il 112. È arrivata la polizia, che ha calmato i rider e li ha identificati, mentre mia madre per l’agitazione si è sentita male ed è dovuta intervenire un’ambulanza. Per fortuna niente di grave, non è stato necessario un ricovero".

Poi, a fatica, parlando con i rider si è chiarito il motivo dell’assalto alla casa. "Il primo fattorino che avevo incrociato per strada – prosegue il legale – era stato appena derubato della bicicletta e non so per quale motivo mi ha scambiato per un complice del ladro, per uno che stava facendo da “palo”. Per questo mi ha inseguito e ha chiamato in aiuto gli altri fattorini, connazionali, che si trovavano già nella zona. Alla fine si sono scusati, ma io e mia madre abbiamo subito un’aggressione violenta e totalmente senza motivo. Credo però che, alla fine, non sporgerò denuncia".