"Avrei altre offerte. Voglio insegnare"

Luigi Marino, ingegnere specializzato in matematica, diventa docente per passione. Nonostante ottimi risultati, viene escluso da concorsi senza graduatorie di merito. Chiede una selezione più equa.

"Avrei altre offerte. Voglio insegnare"

Luigi Marino, ingegnere specializzato in matematica, diventa docente per passione. Nonostante ottimi risultati, viene escluso da concorsi senza graduatorie di merito. Chiede una selezione più equa.

Luigi Marino, 33 anni, si è laureato in Ingegneria dopo il liceo scientifico e si è specializzato in Ingegneria matematica. È tra i portavoce del gruppo “Gli idonei legati dal merito - Gli invisibili“.

Da ingegnere a docente, perché?

"Subito dopo la laurea mi sono iscritto a vari corsi di specializzazione, master, corsi di perfezionamento incentrati sull’insegnamento della Matematica e della Fisica. Dopodiché ho preso anche i 24 cfu (crediti formativi) per l’insegnamento, per approfondire le materie psico-pedagogiche, e ho cominciato a fare supplenze: le faccio tra tre anni, come precario".

Anche se ci sarebbero lavori più remunerativi...

"Lo so, e ho rifiutato anche delle proposte di lavoro. Ma lo faccio per passione e per valorizzare le mie competenze. È quello che so fare meglio e, tra l’altro, sappiamo quanto servano insegnanti di Matematica e Fisica nelle nostre scuole...".

Com’è andato l’ultimo concorso?

"Ho superato le prove con due classi di concorso, entrambe con ottimi voti, con la media del 90 su 100 in entrambe le materie, sia per Matematica e Scienze alle medie, sia per Matematica alle superiori. Nonostante questo sono stato tagliato fuori, come altri miei colleghi che hanno superato tutte e tre le prove. E, rispetto ai precedenti concorsi, non abbiamo né una graduatoria di merito né l’abilitazione. Dovremmo pagare altri 2.500 euro per corsi abilitanti".

Cosa chiedete?

"Capisco che per alcune classi di concorso è impossibile assumere tutti quanti, ma avevamo proposto una graduatoria di merito pari a tre volte i posti messi a bando, in modo che non fosse né restrittiva né troppo ampia e impossibile da smaltire: se i posti a bando sono 50, una graduatoria con i primi 150 che non solo hanno superato l’esame, ma anche bene, ci sembra un buon compromesso. Che senso ha farci tornare sotto esame tra pochi mesi?". Si.Ba.