Ecco perché aumentano biglietti di Atm e trasporti pubblici in Lombardia. Di chi è colpa?

I motivi degli incrementi del costo che scatterà in autunno mentre infuria la polemica politica sulle responsabilità

Rincaro biglietti

Rincaro biglietti

Mentre infuria lo scaricabile tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia sulle responsabilità dei rincari dei biglietti dei mezzi pubblici che scatteranno in autunno, spunta un documento dal quale emerge un dato di fatto chiaro e incontestabile: l’adeguamento delle tariffe è stato voluto, fortissimamente voluto, dalle associazioni che riuniscono e rappresentano le aziende del trasporto pubblico lombardo.

Chi ha chiesto l'aumento

Due in particolare: Asstra Lombardia e Anav Lombardia. Entrambe, proprio mercoledì, hanno inviato a tutte le Agenzie di bacino della regione, compresa quella di Milano, nonché alla Direzione Mobilità di Palazzo Lombardia, una lettera che può essere tranquillamente riassunta in un ultimatum, in un aut aut: o provvedete ad aumentare le tariffe secondo i parametri Istat e gli algoritmi già riconosciuti dalla Giunta regionale oppure "alle imprese associate non rimarrà che valutare la miglior difesa dei propri diritti nelle più opportune sedi". Detto fuor di burocratese: dateci gli adeguamenti o ne discutiamo in tribunale.

Nuova richiesta

Leggendo la missiva si capisce che non si tratta della prima. Una lettera precedente a questa era rimasta senza risposta: anche da qui, quindi, la scelta delle due associazioni di rendere più forte la propria richiesta prospettando il ricorso alle vie legali. Si capisce, anche, che le aziende di trasporto hanno fretta, vogliono che i rincari partano già dal primo di settembre e che considerano questi adeguamenti indispensabili per dare ossigeno ai loro bilanci.

La missiva

"Le scriventi – si legge nella lettera del 3 agosto – si riferiscono alla precedente loro nota, di pari oggetto e allo stato senza risposta salvo che da parte delle Agenzie di Bergamo e di Cremona-Mantova che hanno nel frattempo adempiuto, e ritengono necessario riprendere l’argomento".

Le federazioni lombarde di Anav e Asstra sottolineano, allora, che "l’intervento di adeguamento tariffario compete alle Agenzie" e che questo "sarebbe di norma da realizzare entro e non oltre il 15 luglio onde potere le imprese affidatarie applicare il nuovo regime a partire dal primo settembre successivo". Ma "non risulta alle scriventi associazioni che abbiano le Agenzie ancora adempiuto agli obblighi sopra citati nonostante si sia oramai giunti all’inzio del mese di agosto e – si badi – aumenti quindi il rischio di non riuscire ad applicare tempestivamente l’adeguamento tariffario in parola".

L'ultimatum

Da qui l’ultimatum: "Le scriventi chiedono formalmente che le Autorità regolatrici vogliano con cortese e apprezzabile urgenza adempiere agli obblighi che loro incombono. Avvertendo che, in difetto, alle imprese associate non rimarrà che valutare la miglior difesa dei propri diritti nelle più opportune sedi".

Aumenti anche per Trenord

Non una richiesta ma una pretesa. Poggiata su che? Su quanto deliberato dalla Regione nelle ultime settimane, in particolare sulla delibera della Giunta lombarda datata 4 luglio 2022 e sulla legge regionale poi modificata il 28 luglio. Anav e Asstra sottolineano come la delibera "ha individuato e definito l’adeguamento delle tariffe" per quanto di competenza della Regione – quindi Trenord e linee bus delle società regionali – ma ha anche stabilito che "le Agenzie del Tpl adottino a loro volta gli atti per la definizione dell’adeguamento delle tariffe per i sistemi tariffari di loro competenza". Il passaggio successivo è ancora più chiaro: "Le scriventi associazioni intendono sottolineare come la stessa delibera regionale disponga esplicitamente a carico delle Agenzie un preciso obbligo" (quello di ritoccare i prezzi dei titoli di viaggio) e "ove le Agenzie manchino di applicare l’adeguamento, devono di conseguenza individuare risorse finanziarie specifiche a copertura della differenza".

Carte bollate?

Ecco un ulteriore motivo della minaccia di adire le vie legali: la Regione ha reso obbligatorio compensare le aziende o con adeguamenti diretti o con fondi da trovare in proprio. Una non-scelta se si considera che i fondi per i trasporti non sono mai stati abbastanza. In parte riecheggia, quindi, l’accusa rivolta in queste ore dal Comune alla Regione. Il presidente nazionale di Asstra è Andrea Gibelli, uomo di lunga militanza leghista, attualmente presidente di FNM Group, una controllata della Regione. È possibile allora che si sia creato un allineamento tra la domanda che deriva dalle oggettive difficoltà economiche in cui si dibattono tutte le aziende del trasporto pubblico locale – difficoltà ricordate da Asstra e Anav anche nella loro lettera – e la risposta che la politica regionale poteva dare a quella domanda. A pagare, però, sono i pendolari.

 

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