DIFEDERICO DEDORI
Cronaca

"Aule insicure e Dad, ci rimettiamo sempre noi"

Occupazione di poche ore al Cremona-Zappa, la preside ha concesso l’uso della palestra: comprendo il disagio, non condivido il metodo

di Federico Dedori

Occupazione di poche ore all’istituto Cremona-Zappa. Il blitz nella mattinata del collettivo Zanna Rossa, striscioni ai cancelli e l’accordo con la preside Bruna Baggio: "Ho dato loro la possibilità di rimanere all’interno della palestra al caldo e usufruire dei bagni ma alle 18 dovevano uscire, mi sono fidata e così è stato". I ragazzi hanno detto di aver occupato "solidali con chi li aveva preceduti, abbiamo occupato la nostra scuola per fare sentire la nostra voce al Governo, alla ministra Azzolina e ai governatori che continuano a calpestare il nostro diritto allo studio e alla salute con teatrini mediatici ed elettorali, senza fare nulla di effettivo per garantirci le tutele dovute, investendo in trasporti e nelle strutture scolastiche. In presenza la nostra salute è a rischio, in didattica a distanza il nostro diritto allo studio è violato. In entrambi gli scenari siamo sempre noi studenti a rimetterci", hanno puntato il dito.

Tra i ragazzi, Bianca: "Gli studenti milanesi - ha spiegato - sono come una pentola a pressione pronta ad esplodere. Non vogliamo rientrare nelle aule in cui siamo tornati a settembre perché non sono sicure e proprio per questo chiediamo investimenti nella scuola pubblica". La didattica a distanza è considerata "fallimentare" e "diseguale". Lasciando la scuola, il collettivo ha rilanciato per il prossimo 22 gennaio uno sciopero nazionale della didattica a distanza. "Posso comprendere il disagio degli studenti ma non condivido il metodo - ha dichiarato la preside Baggio -. Stanno soffrendo molto, si dovrà tornare in aula non appena la scienza sarà d’accordo, se il problema è il 50% si può anche abbassare la soglia e poi rialzarla man mano". Sono usciti dalla scuola anche i dieci studenti del liceo classico Parini che hanno terminato l’occupazione dopo aver dormito nell’aula magna dell’istituto.

"Per sicurezza", con loro è rimasto tutta la notte, nel suo ufficio, anche il preside Massimo Nunzio Barrella.

"Siamo stati tranquilli e al sicuro grazie ai tamponi effettuati prima e durante l’occupazione - ha specificato il rappresentante degli studenti, Alessandro Di Miceli -. Da Milano è partito un segnale che non può essere ignorato, questo non curarsi della scuola ha portato noi studenti ad agire. Siamo delusi – ha rimarcato –. Chi ci governa non ci calcola. Le proteste non si fermeranno qui". Non tutti erano d’accordo all’occupazione però "abbiamo ricevuto molti insulti, alcuni duri, e personali da nostri compagni", ha raccontato uno studente uscendo.

Sempre nel pomeriggio di ieri mentre il consiglio regionale bocciava la mozione presentata dal Partito Democratico e condivisa dalle opposizioni sul tema del rientro a scuola anche in zona rossa al 50% dal 25 gennaio, "Studenti presenti" e il comitato "A scuola" hanno organizzato un sit-in all’esterno del Pirellone.