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Attentato di New York, il sindaco Sala: "Milano è vicina ai cittadini americani"

Solidarietà dopo quanto accaduto nella Grande Mela: otto morti e didici feriti

Attentato di New York

Milano, 1 novembre 2017 - "Milano è  vicina ai cittadini di New York dopo il tremendo attentato a Manhattan. Un pensiero alle vittime e ai loro familiari". Ecco il messaggio del sindaco di Milano Giuseppe Sala su Twitter, questa mattina. Otto morti e dodici feriti è il bilancio della strage avvenuta nella Grande Mela, già duramente colpit alle Torri Gemelle, il 12 settembre 2001. 

Il nuovo attentato è avvenuto intorno alle 15 locali (le 21 in Italia) all'incrocio tra West Street e Chambers Street.   Un uomo alla guida di un furgone bianco è piombato su una pista ciclabile a Lower Manhattan, investendo diverse persone in bici per poi terminare la la sua folle corsa fino a schiantarsi contro uno scuolabus. L'autista killer, vestito con una tuta blu, è quindi sceso dal mezzo e, secondo quanto riporta la Nbc, avrebbe urlato "Allahu Akbar". La polizia gli ha sparato all'addome per neutralizzarlo e poi lo ha arrestato.  L'attentatore - un 29enne di origini uzbeke, Sayfullo Habibullaevic Saipov, negli Stati Uniti dal 2010 - aveva giurato fedeltà all'Isis: all'interno del pick-up sono stati trovati bigliettini scritti a mano con il giuramento di fedeltà oltre alla foto di una bandiera del gruppo terroristico. "Agisco in nome dell'Isis", secondo la Cnn, la scritta su uno dei bigliettini. 

Neutralizzato e arrestato dalla polizia, Saipov è stato ricoverato per le gravi ferite all'addome, dovute ai colpi sparati dagli agenti accorsi a neutralizzarlo. E' stato già operato in un ospedale tenuto segreto dalla polizia di New York e gli inquirenti sarebbero riusciti a scambiare qualche parola con lui prima che entrasse in sala operatoria. L'uomo viveva negli Usa dal 2010 con una "green card" (l'autorizzazione permanente): aveva una patente della Florida ma viveva con la moglie e tre figli a Patterson in New Jersey, lo Stato al di là dell'Hudson rispetto a Manhattan, dove il 29enne ha noleggiato il pick-up da Home Depot, che ha usato come un'arma. Eera un autista di Uber, come rende noto la stessa società aggiungendo di stare collaborando con l'Fbi e che nulla nel suo comportamento aveva lasciato sospettare qualcosa. Inoltre il killer di New York frequentava la moschea di Paterson, in New Jersey, località dove viveva con la moglie e due figli. Secondo indiscrezioni la moschea era finita nel mirino nel 2006 del criticato programma di sorveglianza della comunità musulmana della polizia di New York interrotto nel 2014.