GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Storia di Atika Founoun, la prima autista Atm con l’hijab: “Col velo alla guida dei bus, è una mia scelta. Un messaggio di libertà”

Milano, la 45enne marocchina e di fede islamica: “Ogni donna può e deve inseguire i suoi sogni: stop ai razzisti”

Atika Founoun, 45 anni, nata in Marocco, sposata, tre figli, assunta a tempo indeterminato da Atm per guidare i bus a Milano

Atika Founoun, 45 anni, nata in Marocco, sposata, tre figli, assunta a tempo indeterminato da Atm per guidare i bus a Milano

Milano, 24 maggio 2025 – “In questi anni mi sono candidata per più lavori, ma quasi mai sono stata presa in considerazione. Ho 45 anni, sono madre di tre figli e indosso il velo: ad un certo punto mi sono fatta l’idea che tutto questo, ancora oggi, spaventa chi deve assumere”. Ma da qualche giorno a questa parte ce l’ha fatta. Ha trovato un posto di lavoro a tempo indeterminato. E in un settore tradizionalmente a prevalenza maschile: il trasporto pubblico. Sì, il 19 maggio Atika Founoun ha infatti firmato un contratto di assunzione in Atm. Dal 3 giugno sarà la prima conducente col velo al volante di un bus dell’azienda di trasporto milanese.

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La 45enne marocchina Atka

Nata in Marocco 45 anni fa, per l’esattezza a Fkih Ben Salah, città di duecentomila abitanti ai piedi del Medio Atlante, ha il capo coperto dall’hijab. “Lo porto per scelta – spiega –. La mia famiglia non mi ha mai obbligato. Era il 2002 quando ho deciso di indossarlo e allora tra i miei familiari ci fu chi mi disse che ero ancora giovane per l’hijab”. In quegli stessi anni, a Milano come nel resto del Paese, e in Atm come in tutte le altre aziende pubbliche d’Italia, vigeva il divieto di assumere cittadini extracomunitari.

Un divieto previsto addirittura da un decreto regio risalente al 1931. Sarebbe stato abolito 7 anni più tardi, nel 2009. Anche per questo in città, a differenza di quanto avverrebbe in altre capitali europee, non è abituale, non è immagine da cartolina vedere Atika nell’abitacolo di un bus in sosta ad un capolinea del centro storico. L’84, per la precisione, in Largo Augusto, a pochi passi dalla biblioteca Sormani. Ne fa proprio una questione di immagini, Atika. Di cartoline.

Da rinfrescare, se non da accantonare: “La donna con il velo non è solo quella che fa figli e spinge il passeggino. La donna col velo può e deve inseguire i suoi desideri come tutte le altre”. Un messaggio rivolto... “A tutti! A chi condivide la mia stessa fede religiosa ed è convinto che le donne debbano solo stare a casa a fare le mamme, a chi non crede nella mia religione e pensa che noi donne musulmane siamo tutte uguali, tutte costrette in casa, e, infine, ai razzisti di ogni tipo”.

x ANASTASIO Atika Founoun, prima conduttrice di Bus ATM Musulmana col Velo  MILANO, 23 MAGGIO 2025, ANSA/DAVIDE CANELLA
Atika Founoun, prima conduttrice di bus Atm col velo

In strada è capitato che si sentisse compatita: “Succede di avvertire gli sguardi addosso. In particolare è capitato di essere in giro, nel Comune in cui risiedo, e di sentire una donna che mi ero appena lasciata alla spalle dire ad un’altra: “Poverina!“. Si riferiva a me”. Gli istruttori di Atm, invece, la chiamano “capoclasse” o “prof”: “Il corso di formazione per conducenti sarebbe dovuto durare 6 mesi, io ne ho impiegato uno in meno” spiega Atika. Accanto a lei, a bordo dell’84, c’è proprio uno dei suoi istruttori, Massimo Barbieri: “Atika è ricettiva, partecipe, entusiasta”.

Del resto, di nuovo a proposito di immagini che ad un certo punto si finisce per accantonare, lei è “sempre stata attratta da autobus e camion”. “Ma – racconta – non ho mai preso sul serio l’idea di guidarli. Poi, mesi fa, proprio mentre viaggiavo sul bus, mi sono imbattuta in uno dei manifesti affissi da Atm per far sapere che cercava conducenti e mi sono detta che volevo provarci. Oggi ringrazio Atm perché mi ha preso in considerazione, mi ha messo alla prova”.

Ma il tempo degli esami non è ancora finito: “Ora voglio conseguire la specializzazione necessaria per guidare anche i filobus: un giorno vorrei sedermi al volante della 90-91”. Con i colleghi ci scherza già, senza veli stavolta: “Ridendo, mi dicono: “Vuoi guidare la 90-91 perché ci sono diversi tuoi compaesani“. E in un certo senso è anche vero: nel mio piccolo, vorrei far capire ad altre donne musulmane che seguire i propri desideri, intraprendere una professione ed emanciparsi è possibile ed è giusto, se è quello che si vuole. E vorrei anche mandare un messaggio agli uomini”. Nessuna preoccupazione per la sua incolumità: “I bus sono sorvegliati dalle telecamere, basta schiacciare un tasto per collegarsi alla centrale operativa di Atm e in questi mesi di formazione, oltre a guidare, abbiamo svolto lezioni di gestione dei conflitti. Come ci si pone verso l’altro può fare la differenza”.

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Atika Founoun

Tre figli ai quali badare, ma lei non pare avvertire neppure l’altro grande tema che sta attraversando Atm: i turni del servizio e la (difficile) conciliazione tra vita privata e lavoro. “In questi mesi ho dovuto studiare, guidare, superare esami e badare alla famiglia. Ora che sono assunta devo fare solo due cose: guidare e badare alla famiglia. Insomma, il peggio è alle spalle”. Eppure non era iniziata nel migliore dei modi con Atm: “Per candidarsi bisognava inviare una videopresentazione di se stessi. Io l’ho mandata ma poi mi sono accorta che mancava l’audio. Così mi sono fatta aiutare dal più piccolo dei miei figli, 13 anni, chiedendogli di tenere il segreto perché in casa non volevo dir nulla fino a quando non fossi stata assunta”.

Il secondo video inviato da Atika si è rivelato decisivo. Suo marito ha pianto, quando lei ha firmato. E gli altri due figli le hanno detto di essere orgogliosi di lei. Ieri, prima dei saluti, Atika ha chiesto una cortesia: menzionare e ringraziare gli istruttori Atm che l’hanno seguita. Chiesto, fatto: Ciro Garofalo, Roberto Grosso, Giuseppe Ornito, Michele Miragliotta, Massimo Barbieri, Andrea Rui, Micael Popo Konstantin e Ilaria D’Attanasio.