L’asta dei biglietti per i derby: "Vendo al miglior offerente". Sui social la lista dei truffatori

Su Facebook e Ebay circolano centinaia di tagliandi (a prezzi altissimi) per le due partite. E c’è chi setaccia la Rete a caccia di imbroglioni e li segnala agli utenti: "Occhio ai nomi"

Un derby a san Siro

Un derby a san Siro

«Moralisti da quattro soldi, andate a insultare e ad augurare il peggio ai truffatori, non a chi cerca di guadagnare qualche centinaio di euro seriamente, facendo vivere un evento unico e impagabile a un tifoso!!!". Se omettessimo le prime quattro righe, questa frase potrebbe quasi essere scambiata per il claim di una società autorizzata a distribuire biglietti per eventi sportivi, concerti e altri spettacoli. E invece il virgolettato è tratto dal post di un utente social, che così si è difeso da chi lo sta accusando nelle ultime ore di lucrare sulla voglia matta dei tifosi di assistere al doppio Euroderby di Champions League.

Parole che contengono pure una rivendicazione chiara: io ho i biglietti, chi li vuole deve pagare. "Vendo al miglior offerente (no offerte ridicole). Massima serietà, trasparenza e disponibilità", la sentenza di giovedì pomeriggio, allegata all’offerta di un posto al secondo anello rosso centrale di San Siro (settore 227) per il match d’andata di mercoledì in casa rossonera. Il costo non è indicato, lo stabilirà l’asta. Del resto, il principio cardine del mercato è: se c’è qualcuno che offre, c’è sempre qualcun altro che chiede.

Peccato che stiamo parlando di un circuito virtuale sì indirettamente alimentato dai canali ufficiali, ma poi gestito con metodi da bagarini (o reseller come preferiscono essere chiamati nel Terzo millennio). I ticket per le due partite sono stati messi in palio con modalità simili dai club impegnati nelle stracittadine più importanti degli ultimi 20 anni: la prima fase è stata riservata agli abbonati, che hanno potuto selezionare la loro poltrona in esclusiva; la seconda è servita sempre ai fedelissimi (sempre abbonati in casa Inter, titolari della tessera "Cuore rossonero" in casa Milan) per comprare per sé e per conto terzi (due o quattro biglietti). Con ogni probabilità, proprio quest’ultima finestra ha generato il grosso dei tagliandi che da giorni stanno circolando a cifre astronomiche su Facebook, su portali come Ebay e sui siti di secondary ticketing già sanzionati dall’Antitrust.

Una sorta di cyber giungla senza regole né tetti a calmierare la corsa verso l’alto. Una breve e incompleta carrellata delle poltroncine a disposizione: 1.299 euro per un secondo anello rosso, 649 euro per un primo anello blu, 755 euro per due secondo arancio, 935 euro per due primo verde, 2.900 euro per due secondo rosso centrale, 2.250 euro per due secondo rosso laterale. Potremmo andare avanti all’infinito: i ticket sono centinaia, e qualcuno li scambia pure per una Playstation 5 e 200 euro in contanti. Sotto ogni annuncio, ci sono decine di messaggi, divisi quasi equamente tra quelli di potenziali compratori che si dicono interessati e quelli di persone che se la prendono con chi vende i biglietti, inveendo contro la moltiplicazione dei prezzi di listino.

Sul dibattito aleggiano una serie di quesiti: i ticket sono validi? Chi se li accaparra ha la certezza di entrare al Meazza? O verrà respinto all’ingresso perché in possesso di un tagliando non registrato o associato a un altro nominativo? Ed è qui che entrano in scena quelle che possiamo chiamare "sentinelle": setacciano le pagine a caccia di offerte troppo convenienti o con elementi mancanti per stanare i truffatori. Il risultato di questa "indagine" è una lunga lista, con tanto di nomi e cognomi dei presunti imbroglioni (alcuni con profili fake), in costante aggiornamento e "già segnalati in altri gruppi di rivendita".

Una sorta di gogna mediatica vagamente borderline, per usare un eufemismo, visto che si addita qualcuno di rifilare biglietti contraffati o incompleti per riscuotere denaro. D’altro canto, verrebbe da aggiungere, tutto il mondo che vi abbiamo appena descritto si muove in un recinto dai confini poco definiti: chi ci entra non fa tante domande e vuole solo raggiungere l’obiettivo con il minor esborso possibile. Fino al prossimo step. I soliti sospetti fanno già sapere ai loro follower di essersi iscritti alla lotteria della Uefa per la finalissima di Istanbul del 10 giugno: "Se vinco, vi faccio sapere a quanto lo vendo...".

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