"Apprezziamo il tentativo di salvare almeno in parte il progetto, ma constatiamo l’ennesimo fallimento. È un fallimento che parte da lontano". Non fa sconti a nessuno l’associazione Sottocorno. "Su quest’area c’è la sintesi dell’incapacità di progettare e gestire il territorio con eventi che si ripetono su tutta la città: scarichi industriali permessi ovunque perché c’erano buche da riempire, l’urbanizzazione senza accertarsi o senza obbligare alla bonifica, progetti senza l’idea di come procedere per salvaguardare la salute pubblica, oltre alla credenza popolare che ti ammali solo se per legge è pericoloso". Anni di lotta, ma soprattutto di tentativi a sviluppare una cultura ambientale e ambientalista. "A chi in questi 14 anni ha sempre categoricamente escluso la presenza di inquinanti ripetiamo che non è mai stata eseguita un’indagine ambientale seria. E anche l’area giochi, per un principio di precauzione, poteva essere spostata di qualche centinaia di metri", spiega il consiglio direttivo della onlus, guidata da Massimiliano Corraini. La.La.
CronacaAssociazione Sottocorno: "Anni di attesa. E ora cosa sarà della riconversione?"