Assalto e razzia alla Bartolini di Liscate: furgoni e chiodi per la fuga

La banda di 15-20 persone ha agito di notte con 4 auto rubate. Bottino ingente

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di Monica Autunno

Furgoni sulla strada per sbarrare le vie di accesso e, chiodi sull’asfalto per rallentare l’arrivo delle pattuglie, entrambe modalità consolidate per gli assalti a logistiche e capannoni. Banda delle feste in azione al polo spedizioniere della Bartolini. In quindici o venti persone razziano i magazzini pieni di merce e poi scappano all’arrivo dei carabinieri. Bottino, non ricco quanto forse i malviventi speravano, ma comunque ingente: è in corso di quantificazione da parte dell’azienda. Le indagini dei carabinieri di Pioltello, e le ricerche di banda e maltolto, sono in pieno corso.

Erano quasi le quattro dell’altra notte quando il gruppo è arrivato, a quanto risulta a bordo di quattro autovetture rubate, ai cancelli del grande polo spedizioniere, che si estende su un’enorme area a ridosso della Rivoltana e a cavallo fra i territori di Liscate e della frazione San Pedrino di Vignate. Sfondato un cancello della recinzione esterna, la gang sarebbe entrata in azione con modalità da professionisti e già ben note alle forze dell’ordine.

Un gruppo ha messo in moto alcuni furgoni rossi aziendali parcheggiati, disponendoli sulla strada a guisa di barriera; tutt’intorno, sull’asfalto, sono stati rovesciati chiodi a centinaia, sempre con l’obiettivo di ostacolare e rallentare azioni di “disturbo” e troppo tempestivi interventi delle divise. Mentre il resto della banda faceva razzia all’interno dei magazzini, stracolmi di merce dato il periodo molto intenso di attività, l’allarme aveva già allertato le forze dell’ordine, e sul posto si sono dirrtti, a sirene spiegate, le auto di pattuglia dei carabinieri.

I malviventi, vista la rapida malaparata, hanno afferrato tutto quanto possibile nei pochi minuti disponibili e caricato le auto. Poi sono fuggiti nell’’oscurità, facendo perdere ogni traccia. Il lavoro delle forze dell’ordine sul posto è stato molto lungo. Esami minuziosi sono stati compiuti sia all’interno dei capannoni depredati che a bordo dei mezzi aziendali utilizzati dai malviventi, alla ricerca di elementi utili.

Le modalità del colpo fanno pensare a una banda di “habituès”. Ci sono stati, del resto, non pochi precedenti. Un colpo analogo, con auto ariete e chiodi a terra, era stato messo a segno solo il 24 ottobre scorso in un magazzino sempre di Bartolini ad Albairate. Pochi mesi prima stessa strategia per depredare un polo logistico nella zona di Settala. Ma colpi con modalità copione si sono consumati anche in altre zone del nord e centro Italia.

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