Asilo Vanzago, solo una decina di bambini oggi è tornata al nido

Piccoli maltrattati dalle educatrici: primo giorno di apertura dopo il weekend tra silenzi e sguardi arrabbiati dei pochi genitori che hanno portato i figli a scuola

Vanzago (Milano), 30 gennaio 2022 - Ha riaperto i battenti questa mattina l'asilo nido di Vanzago finito nel mirino delle indagini dei carabinieri di Legnano per reiterati maltrattamenti nel confronti di 17 bambini ospiti della struttura. I genitori che hanno deciso di portare i propri figli al nido, arrivano alla spicciolata. Pochi per la verità, una decina circa. Nessuno ha voglia di commentare i fatti gravi che sono stati contestati alla direttrice-titolare e alle cinque collaboratrici. Mamme e papà hanno solo il desiderio di normalità per sè e per i bambini. Ma anche tanta rabbia per quello che hanno letto, "lasciate stare", commenta una mamma.

Qualcuno oggi ha deciso di "stare alla finestra, perché vogliamo davvero capire come stanno le cose". L'ordinanza di applicazione di misura cautelare personale dell'obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria e interdittiva del divieto di esercizio della professione per 12 mesi, firmata dal Gip del Tribunale di Milano, Ileana Ramundo, è stato notificata alla direttrice e alle cinque maestre sabato mattina.

L'asilo nido non è stato chiuso e può continuare a svolgere la propria attività. Ai genitori è stato comunicato che sarà così e il nome maestra che avrà il ruolo di coordinare l'attività in queste settimane. L'attività investigativa trae origine dalle segnalazioni di alcune studentesse di dell'istituto professionale Puecher Olivetti di Rho che avevano svolto uno stage, tra lo scorso marzo e l'inizio di maggio 2022. Gli esami testimoniali e le attività tecniche, "hanno permesso di accertare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione agli episodi segnalati nei confronti delle indagate, che urlavano nei confronti dei bambini usando anche espressioni scurrili; li sbattevano per terra per costringerli a stare seduti o li svegliavano mettendoli in piedi sollevandoli bruscamente dai fianchi". Alcuni bambini, anche a causa del numero in eccesso all'interno della struttura, "venivano messi a dormire nei bagni o su materassi nel salone, talvolta completamente avvolti nelle coperte fin sopra alla testa. Se in preda al pianto, venivano ignorati anche per mezz'ora o chiusi nella stanza della nanna finché non smettessero.

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