
Il parrocco don Paolo Zago sul sagrato della chiesa appena asfaltato e già da rifare
Gorgonzola (Milano) - L’asfalto del sagrato è fresco di posa, ma non piace alla Sovrintendenza ai beni architettonici: troppo scuro e troppo “moderno“, "va rifatto". L’imprimatur dell’ente di tutela alla Parrocchia gorgonzolese è di procedere, sul grande piazzale davanti alla chiesa dei Santi Protaso e Gervaso in corso di restauro, ad un trattamento a "pallinatura" effetto grisaglia, per conferire al manto un appeal anticato adeguato al contesto. "Lo faremo - sospira il parroco don Paolo Zago - anche se, ahimè, a spese nostre. I lavori di riasfaltatura erano stati a margine dei lavori sotterranei del Cap. Il ritocco estetico spetta a noi".
È un cantiere ininterrotto e senza pace quello che, da oltre un anno e mezzo, è aperto a ridosso della chiesa principale di Gorgonzola, edificio religioso con particolare pregio monumentale: al progetto mise mano, duecento anni fa, il celeberrimo architetto Simone Cantoni. La riasfaltatura del sagrato era la chiusura di un ‘pacchetto opere’ preliminari quanto delicate svolte dal Cap: le radici interrate di un platano secolare (poi rimosso) e alcune infiltrazioni nelle tubazioni interrate dal Naviglio Martesana da decenni ‘rosicchiavano’ le fondamenta del sito, ed erano arrivate, testimoni le vistose crepe in facciata, a minarne la stabilità.
Finiti i lavori sottoterra, e iniziate poco dopo, a cura di imprese specializzate, le opere di messa in sicurezza e restauro vero e proprio, ancora in corso, le imprese consortili hanno provveduto alla chiusura del cantiere e al rifacimento del manto. Peraltro provvisorio: l’ipotesi era comunque quella di rinnovare il sagrato, con tutti i crismi, entro un anno o due. Niente da fare : colore e materiali impiegati ‘cozzano’ con la facciata monumentale. "Procederemo subito dopo l’estate - così don Paolo - con quanto richiesto e secondo le indicazioni. Certo, un ulteriore esborso non era quello che ci voleva in questo momento. Il restauro si è rivelato molto oneroso".
Un’operazione , quella del restauro dalla prepositurale, da oltre un milione di euro; 317 mila il primo lotto, conclusosi in primavera. Oltre 650 mila, come da report puntualmente notificato ai parrocchiani pochi mesi fa, l’importo del secondo: pulizia facciate, trattamento di statue e dettagli architettonici esterni, ponteggi, sicurezza, oneri assortiti. A più riprese , nei mesi scorsi, la Parrocchia ha chiesto il sostegno dei cittadini, fedeli e non: "Questo restauro non è un fatto privato della parrocchia, ma un progetto per la città". "Qualche aiuto è arrivato - conviene il prevosto - compatibilmente con le difficoltà del momento, e di tutti. Certo, l’appello è sempre valido".