GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Ascensore rotto, Aler non interviene. Invalidi e anziani in casa da 3 mesi

Gli inquilini: siamo stati abbandonati. Dall’Azienda dell’edilizia pubblica nessuna indicazione sui tempi

Ascensore rotto, Aler non interviene. Invalidi e anziani in casa da 3 mesi

Si è mai visto un avviso pubblico nel quale la durata dei lavori di rifacimento di qualsivoglia impianto viene indicata in... "diversi mesi"? In via Giolitti 8, quartiere Sant’Eusebio di Cinisello Balsamo, è accaduto pure questo: merito di Aler Milano. Un capolavoro di pressapochismo ma anche un segno della lontananza che sembra separare l’Azienda dell’edilizia pubblica ( controllata dalla Regione) dalle necessità e dai bisogni degli inquilini di via Giolitti. Quell’avviso, infatti, è da tempo affisso sulle porte dell’unico ascensore che serve gli 8 piani del palazzo di via Giolitti e ad oggi è ancora lì a far mostra di sé perché, a distanza di mesi, l’ascensore ancora non funziona né si sa quando tornerà a funzionare: del resto, che si deve intendere con "diversi mesi"? Sei, sette, otto? Peccato che in via Giolitti abitino diverse persone con capacità motorie ridotte: persone con invalidità del 100%, con disabilità o, più semplicemente, anziani per i quali le rampe delle scale sono una fatica e un ostacolo. "Siamo stati abbandonati" denunciano gli inquilini, supportati dal Gruppo Accoglienza Disabili (GAD) presieduto da Lina Lomuscio e radicato nel quartiere Sant’Eusensio. I fatti, allora.

L’ascensore è fuori uso dal 13 ottobre 2023: tre mesi abbondanti. A metterlo fuori uso è stato un incendio divampato proprio quella notte. "Nessuno si aspettava che fosse risistemato nel giro di una settimana – spiegano gli inquilini – ma non pensavamo di essere lasciati dall’Aler e dalle istituzioni nella più totale incertezza, considerate le condizioni di tanti di noi". L’unico intervento messo a segno da Aler è proprio quell’avviso pubblico affisso sulle porte dell’ascensore. L’affissione è avvenuta a distanza di un mese e 10 giorni dall’incendio: il 22 novembre 2023. Ne riportiamo il contenuto: "Si informa che in data 13 ottobre 2023 un incendio doloso ha letteralmente distrutto l’ascensore. L’impianto pertanto necessita di un rifacimento completo. La tempistica di ripristino è prevista in diversi mesi. L’intervento è stato comunque inserito tra le massime priorità". Benché prioritari, i lavori non sono mai stati avviati. Da qui il disagio e il senso di abbandono degli inquilini.

Matteo Sanfilippo vive al quarto piano di via Giolitti, ha 66 anni, un’invalidità del 100% e si muove sulla sedia a rotelle: "Non esco di casa da tre mesi: senza ascensore per me è impossibile essere autonomo. Faccio le parole crociate, leggo qualche libro, guardo la televisione ma mi sento in prigione". Una volta in realtà è uscito: "Sono andato a fare una visita cardiologica all’ospedale Bassini. In quell’occasione, viste le mie condizioni e il mio peso, ho dovuto chiamare l’ambulanza, ci sono volute due lettighe per portarmi al piano terra e in ospedale: ho anticipato di tasca mia 280 euro. Per la spesa, invece, mi rivolgo a mia figlia, ad amici o all’operatrice inviata dai servizi sociali del Comune, anche se non rientra tra i suoi compiti". Anche Erminia Marcheselli, 76 anni, residente al secondo piano, ha un’invalidità del 100%. Soffre della "malattia della vetrina": riesce a camminare solo per brevi tratti, poi hanno la meglio gli intensi dolori alle gambe che caratterizzano la patologia. Per spostarsi ricorre ad uno scooter elettrico per persone con disabilità. "Vivo da sola e senza ascensore mi è complicato fare qualsiasi cosa: dal giorno dell’incendio sono quasi sempre in casa e questo mi provoca anche un disagio psicologico e morale perché sono costretta a rinunciare a diverse cose. Prima andavo al mercato, facevo passeggiate, ora devo rivolgermi agli altri inquilini per qualsiasi cosa: per la spesa, per le confezioni d’acqua in casa. Siamo stati abbandonati". Al quinto piano troviamo Caterina Fasciano, 83 anni, anche lei con ridotte capacità di deambulazione, invalida: "Da quando siamo senza ascensore, per me è un sacrificio scendere e salire le scale. Sto quasi sempre a casa. Per fortuna ci sono le mie figlie ad aiutarmi". Caterina vive in via Giolitti da 50 anni. "Non abbiamo mai vissuto nulla del genere" assicura Maria Masciari, 70 anni, un’altra inquilina.

Nella sua replica Aler Milano spiega quanto segue: "I danni provocati dall’incendio sono pari a 100.000 euro circa e richiedono tempi molto lunghi per il reperimento di tutti gli elementi necessari al ripristino. Aler Milano si è immediatamente attivata per la sistemazione dell’impianto che sarà rimesso in funzione, compatibilmente con i tempi di consegna dei materiali che sono già stati ordinati all’impresa. Nel contempo sono stati comunicati alla cittadinanza i tempi di riparazione mediante cartelli e sono stati attivati Croce Rossa e la Protezione Civile per supportare gli inquilini con difficoltà motorie". Proprio così: per Aler mettere nero su bianco che un lavoro sarà eseguito "in diversi mesi" significa comunicare "i tempi di riparazione". Degli accordi con Croce Rossa e Protezione Civile sono stati presi, vero. Ma vuoi per problemi di comunicazione, vuoi per problemi di organizzazione, nessuno degli inquilini ne ha beneficiato. "Finora tutto è andato avanti grazie alla reciproca solidarietà degli inquilini o ai famigliari" spiega Lomuscio.