Milano, all’Artigiano in Fiera i custodi del territorio

Il salone internazionale delle arti e dei mestieri ospita esempi virtuosi di chi preserva dall’incuria la bellezza dell’ambiente in cui lavora

Artigiano in Fiera a Milano

Artigiano in Fiera a Milano

Milano, 19 novembre 2019 - Artigianato spesso è sinonimo di sostenibilità ambientale. Gli esempi all’Artigiano in fiera, la cittadella delle arti e dei mestieri mondiali che vivrà dal 30 novembre all’8 dicembre al polo Fieramilano di Rho-Pero, non mancano. Un caso è quella della conserveria Thala in Algeria. Aperta nel 2013 da Farid Loudahi, nelle terre d’origine di suo padre, la regione berbera di Cabilia, nasce inizialmente come laboratorio dove sperimentare ricette per il suo ristorante. Poi si specializza nella gastronomia ed inizia a sperimentare conserve originali e di alta qualità. Nelle sue preparazioni valorizza i prodotti locali e stagionali e ogni ricetta viene fatta a mano. Inoltre, Thala affida la sua produzione alle donne del villaggio di Thala Buzrou, dove si trova l’azienda, che detengono una conoscenza unica delle ricette tramandate per generazioni: in questo modo Thala non solo valorizza il talento e il ruolo delle donne ma aiuta anche la comunità della sua zona dove l’attività economica è sottosviluppata.

Un caso affascinante viene poi dal Messico con le “guardiane della foresta” di Artemali. La società di Tepatlaxco de Hidalgo, nello Stato Messicano di Puebla, è formata da 20 maestre artigiane: da dieci anni si sono organizzate nella promozione e vendita dei loro prodotti e gioielli creati con foglie di pino, “ocoxal” in lingua Nahuatl. Sono foglie o aghi che si staccano da due varietà di pino e vengono raccolte una volta caduti dall’albero quando ormai hanno acquistato un colore marrone per lavorarli e realizzare orecchini, collane, lampade, cesti o borse. Poiché la loro materia prima deriva dalla foresta, promuovono anche la lotta al disboscamento illegale nell’area di Malinche preservando l’integrità del territorio. Anche in Italia non mancano esempi di cura del territorio insieme al recupero e alla preservazione di antiche tradizioni.

La storia dell’Antica Stamperia Carpegna di Michele Francioni rende perfettamente l’idea di questo connubio. Tra le Marche e l’Emilia Romagna, da sei generazioni tramanda la decorazione artigianale dei tessuti con la tecnica degli stampi in legno. Vengono realizzate stampe a ruggine, un’attività un tempo diffusissima nella provincia di Pesaro Urbino e Montefeltro, ma oggi quasi del tutto dimenticata. La tecnica, già presente in antichi riti rurali, prevede l’utilizzo di matrici di legno incise e intagliate a mano: intinte nel colore vengono posizionate sul tessuto e battute a mano con un pesante mazzuolo.  Anche il color ruggine è realizzato in bottega, seguendo la ricetta tradizionale della famiglia: farina, aceto e ruggine di ferro. Viene infine fissato con il “ranno”, un antico metodo di lavaggio a base di acqua bollente e cenere. Nella Stamperia vengono realizzate tovaglie, coperte, grembiuli e copriletti con una resa di altissima qualità. Completamente orientata alla sostenibilità l’Antica Stamperia utilizza solo tessuti naturali di manifattura italiana e colori atossici scelti esclusivamente senza formaldeide.

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