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Arresti per mafia, il broker Santoianni a capo della società: "Io mi scrivo tutto"

Dal Grande Fratello agli arresti domiciliari, nell'ambito nella maxi retata sul clan dell’Arenella

Operazione della Guardia di finanza (Foto Dire)

Milano, 13 maggio 2020 - Dal Grande Fratello agli arresti domiciliari. È la triste parabola di Daniele Santoianni, trentottenne originario della molisana Termoli, finito ieri nella maxi retata sul clan dell’Arenella. Concorrente dell’edizione numero 10 del programma tv, l’ex broker è accusato di aver fatto da prestanome per i Fontana nella seconda riorganizzazione delle società della famiglia mafiosa, diventando il titolare fittizio della Mok Caffè srl, specializzata nella vendita di cialde da espresso.

Dagli atti emerge, secondo i pm, la piena consapevolezza di ciò che stava accadendo da parte di Santoianni, che, annota il gip, "diversamente da quanto accaduto con le precedenti gestioni delle attività del caffè da parte dei prestanome dei Fontana, pretende costantemente una rendicontazione precisa e soprattutto “scritta“". "Ho un metodo mio personale che io mi registro tutto – spiega un giorno a Filippo Lo Bianco –. Per fare in modo, per fare in modo che... la ruota gira perfettamente senza mai fermarsi...".