Milano, si arrampica sul Duomo: "Uomo Ragno" denunciato

Il climber è un polacco di 33 anni. Nel 2013 un uomo si lanciò col paracadute; tre anni dopo un turista dormì sul tetto

Un frame che immortala Maurizio Di Palma, che il 4 luglio del 2013 si lanciò con un paraca

Un frame che immortala Maurizio Di Palma, che il 4 luglio del 2013 si lanciò con un paraca

Si è arrampicato sulla guglia maggiore del Duomo arrivando fino alla Madonnina per immortalarsi in un video e scattare selfie. Materiale che con tutta probabilità sarebbe finito sui social se l’autore, un trentatreenne polacco, incensurato, non fosse stato individuato prima da un passante e poi dalla polizia, lunedì sera alle 21.20. Immediata la discesa seguita dalla denuncia per procurato allarme che ha riguardato pure il suo “complice“ a terra, un irlandese di 32 anni. È stato un cittadino a segnalare alla polizia in piazza di aver visto "qualcosa che si muoveva sulle guglie". Gli agenti sono subito intervenuti, avvistando il giovane che si stava arrampicando. Così è scattato l’allarme considerando più ipotesi: quella di un un tentativo di suicidio, di un atto dimostrativo, di un’arrampicata (senza permesso) per compiere un’impresa da ricordare. L’ultima si è rivelata quella vincente. Secondo quando emerso, il climber trentatreenne ha raggiunto la guglia dopo essere salito sulle impalcature che “impacchettano“ la cattedrale per lavori di riqualificazione sul lato sinistro guardando il Duomo.

Da lì, con agilità, ha fatto presa sulle guglie fino a raggiungere quella maggiore e approdando in cima alla Madonnina, a 108,5 metri d’altezza. La polizia, che una volta visto il climber ha subito allertato la vigilanza del Duomo, si è accorta nel frattempo di una presenza immobile, in strada, che guardava verso l’alto. Un uomo che è stato subito identificato: irlandese di 32 anni, ha spiegato che sulla guglia c’era "un suo amico", un climber urbano di 33 anni, polacco, che si era arrampicato fino alla Madonnina per scattare foto e girare video. Allo scalatore è stato intimato di scendere, e l’uomo ha percorso il tragitto inverso sempre passando dalle impalcature. Agli agenti ha mostrato i video appena girati con il telefonino, dall’alto della guglia. Prima di lunedì non era mai stato denunciato né segnalato a Milano.

Non è la prima volta che il Duomo diventa meta di persone che cercano di sfidare i propri limiti (e la legge): il 4 luglio del 2013 Maurizio Di Palma, di 34 anni, originario di Trento, si era buttato dalle guglie della cattedrale simbolo di Milano con un paracadute. Nome dello sport: base jumping. Un hobby per l’uomo, tornitore di mestiere, che aveva trascorso la notte sulle terrazze per poi lanciarsi all’alba, planando sul pavè e poi allontanandosi in metropolitana. Tutto come da programma: Di Palma era atterrato al centro della piazza, a favor della telecamera impugnata da un amico che poi avrebbe rilanciato il filmato sui social. Allora la sua performance aveva scatenato polemiche sul livello di sicurezza; sulla sua posizione era stata anche aperta un’inchiesta in Procura (fu accusato di “getto pericoloso di cose“), poi archiviata. E il “caso sicurezza“ era tornato alla ribalta pure il 26 luglio del 2016, dopo che un turista americano di 23 anni riuscì a passare una notte sulle terrazze della Cattedrale senza che nessuno si accorgesse della sua presenza. A differenza di Di Palma, il ventitreenne non aveva nessuna intenzione di restare a dormire sul Duomo, mettendo alla prova la reattività della vigilanza, ma aveva raccontato di essere rimasto "chiuso dentro" perché era "in bagno quando le porte sono state sbarrate". Due sere fa, a mettere alla prova il sistema di sorveglianza è stato il climber polacco. Se un passante non lo avesse notato, quando si sarebbe messa in moto la macchina della sicurezza?

 

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