"Armida e don Mario, vivi e imitabili"

Oltre 1.800 fedeli in Duomo per la beatificazione della co-fondatrice dell’università Cattolica e del sacerdote di Veduggio e Sulbiate

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"Che cosa potrebbe fare una ragazza di buona famiglia, che ha studiato all’estero, che ha una bella casa di villeggiatura sulle colline del Varesotto, che vive in un contesto in cui è bene che le ragazze stiano chiuse in casa, in una società in cui si pretende che i cattolici stiano in sagrestia, in un contesto in cui essere cristiani significa essere ottusi e irrilevanti per la cultura contemporanea? Ecco, per esempio, potrebbe diventare santa. E che cosa potrebbe fare un ragazzo di famiglia numerosa e modesta, che vive in un paese della Brianza, bellissimo ma sconosciuto ai più, un ragazzo senza doti particolari, con un cognome comune e un nome insignificante? Ecco, per esempio, potrebbe diventare un santo, un prete santo". Così l’arcivescovo Mario Delpini ha "celebrato il riconoscimento della Chiesa nei confronti di due persone così diverse". Armida Barelli e don Mario Ciceri. La prima, nata nel 1882, fondatrice della Gioventù Femminile dell’Azione Cattolica e cofondatrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Istituto secolare delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo e anche dell’Opera della Regalità per la liturgia. Don Mario Ciceri è nato in Brianza nel 1900, è stato parroco di Sulbiate e Medaglia d’oro per la Resistenza. È morto a 45 anni, investito da un calesse.

"Oggi abbiamo aperto una strada, abbiamo indicato una possibilità di vita", sottolinea l’arcivescovo di Milano, invitando i giovani a percorrerla. "In memoria del beato Mario Ciceri, un santo prete ambrosiano, modesto, esemplare", Delpini cambierà anche il giorno dell’onomastico: sarà il 14 giugno. A presiedere la Messa, come rappresentante di papa Francesco, il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Fra le autorità presenti in Duomo, Rosy Bindi, il rettore della Cattolica Franco Anelli, l’ex ministro Giuseppe Fioroni, i vertici dell’Azione Cattolica, 29 tra cardinali e vescovi. Lo svelamento delle immagini dei nuovi beati è stato accolto da un lunghissimo applauso. Sull’altare le reliquie dei beati. Ogni panca della Cattedrale di Milano era al completo: 1.800 i fedeli accorsi alla cerimonia: "In queste storie di santità, umili e nascoste come quella del beato Mario Ciceri, oppure pubbliche e note come quella della beata Armida Barelli si manifesta sempre la forza dello Spirito, che il Risorto possiede senza misura", ha sottolineato il cardinale Semeraro.

"Le foto che ci fanno conoscere la beata Armida e il beato Ciceri forse ci fanno pensare alle vecchie zie e al vecchio zio prete che sono tanto cari e insieme tanto improbabili e anacronistici. In realtà più si conoscono e più si scoprono vivi e imitabili", ha ribadito Delpini. Si.Ba.

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