REDAZIONE MILANO

Aree dismesse, allarme sicurezza "Più controlli contro il degrado"

Baranzate, l’opposizione attacca dopo il ritrovamento di un cadavere nell’ex Fiar E anche i cittadini si lamentano

"Tragedie annunciate che nessuno ascolta prima". È fra i commenti social al tragico ritrovamento, domenica notte, del corpo senza vita di un 38enne nell’ex Fiar, fabbrica abbandonata in via Giovan Battista Grassi, tra la periferia Nord di Milano e Baranzate. Il caso risolleva la questione, sempre aperta, della sicurezza nelle tante aree industriali dismesse presenti a Baranzate. Aree private, senza controllo, dove trovano rifugio senzatetto, disperati, balordi. Gli abitanti di via Moncenisio contano "più di venti persone, anche trenta" andare e venire di giorno e di notte dall’ex Necchi. Passano da un varco fatto in un ingresso su via Milano, a fianco alla ditta Nova. Dietro la scuola internazionale d’inglese hanno segato l’inferriata ed entrano: "Potrebbero essere ammalati, avere il virus e nessuno fa niente", lamentano i cittadini. Stessa situazione anche in via Monte Bisbino. "Sia nell’ex Necchi sia alla Royal Gomme, i residenti segnalano occupanti abusivi, sporcizia. Servirebbe un maggior controllo soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria", dichiara Pietro Prisciandaro (foto), consigliere comunale del gruppo Insieme per Baranzate, che nelle scorse ore, in un messaggio, ha segnalato al sindaco Luca Elia la situazione "affinché qualcuno intervenga".

Tutti ricordano quando nei capannoni dismessi dell’ex Gcm di via Milano fu ritrovata una donna senza dimora carbonizzata. Era il 2017, l’ex fabbrica è ancora un rifugio per disperati.

Monica Guerci