
Inchiesta su Area C
Milano, 9 luglio 2018 - Il più delle volte sono stradine a senso unico, quelle puntate da occhi umani per aggirare occhi elettronici. Sentieri d’asfalto del pieno centro che vengono percorsi in retromarcia o in contromano per evitare uno dei 43 varchi di Area C lungo la cerchia dei Bastioni. Quindi le telecamere. Quindi il ticket da pagare. Li immaginiamo, gli “occhi umani” alla ricerca del punto perfetto. E ne immortaliamo diversi in azione, incuranti dei divieti di accesso. “Fantasmi” di Area C. Il presidente del Municipio 1, Fabio Arrigoni, ne sa qualcosa: racconta di aver evitato per un pelo un frontale in via Cassolo, striscia d’asfalto tra viale Beatrice d’Este e corso di Porta Vigentina, con un’auto che andava giustappunto nel senso opposto. In divieto totale. «In un punto in cui la strada s’incurva – spiega –. Alla guida dell’altra macchina c’era una suora». Una scena surreale. «Cosa fa, sorella?», la domanda. «Lei imperterrita ha continuato» al volante della sua auto bianca. Incidente evitato forse per una mano dal cielo. Sono diverse le stradine bersagliate dai “furbetti di Area C”, segnalate dai cittadini al Municipio.
Oltre a via Cassolo, sulla lista c’è via Alfredo Oriani che unisce viale Beatrice d’Este a via Carlo Crivelli. Succede anche a pochi passi: in via Luigi Anelli, tra lo stesso viale e via Quadronno. Spostandosi nella zona di Sant’Agostino, altro punto è via Tristano Calco: la regola vorrebbe fosse una valvola di sfogo verso viale Papiniano; di fatto c’è chi la utilizza per addentrarsi nel crocicchio di vie tra il carcere e il commissariato di polizia. Andando verso Porta Venezia e San Babila, spicca via Carlo Maggiolini: filo diretto tra viale Majno e via Vivaio. In zona Navigli, poi, via Cicco Simonetta è stata inserita pure in una delibera del Municipio 1 che detta gli indirizzi sulla manutenzione delle strade: chiede al Comune un «riassetto della sezione stradale, anche con manufatti, per evitare fenomeni elusivi di Area C con ingresso contromano». E queste sei strade non sono certo le uniche. Chi sono, i trasgressori? «Scusate... Sono un operaio, lavoro in un cantiere del centro. Se posso, evito di pagare», confida uno. Altri sono residenti che hanno esaurito tutti gli ingressi gratuiti destinati a chi vive all’interno di Area C. C’è chi cade dal pero (o fa finta), dicendo di essere incappato nell’errore in buona fede. Altri non rispondono. Forse, consapevoli di voler fare “solo” i furbi.