Arco della Pace, raid vandalico. Tornato candido ma per quanto?

L’associazione di zona in Prefettura: "Serve presidio mirato"

La pulizia ad opera dell'Amsa (NewPress)

La pulizia ad opera dell'Amsa (NewPress)

Milano, 22 marzo 2019 - Quei segni lasciati dai writer sul casello-monumento alla destra dell’Arco della Pace non passavano inosservati, deturpando da più di 10 giorni uno degli angoli più belli della città. Fino a ieri, quando è scattata la pulizia ad opera di Amsa, che si è aggiudicata il lavoro commissionato dai privati che hanno in concessione il monumento di proprietà demaniale. Tutto è tornato candido, in vista di un evento serale svoltosi ieri sera.

Sparite le scritte a caratteri cubitali che erano impresse con spray nero, un disegno sconcio, varie tag (firme) e un’altra scritta, «Arno», bianca e viola. «Fino a quando durerà?», domandano i residenti che ogni weekend fanno i conti con la movida selvaggia in questo angolo centrale della città e che più volte hanno chiesto aiuto, anche da queste pagine. Il raid vandalico altro non è che una delle conseguenze di una situazione «fuori controllo», rimarcano. Tanto che l’associazione ProArcoSempione chiede interventi da tempo e mercoledì è stato ricevuta in Prefettura. «Siamo soddisfatti dell’incontro - spiega Franco Spirito, presidente del comitato -. Abbiamo illustrato la situazione, poi saremo riconvocati una volta che verranno definiti dei provvedimenti concreti. Noi ci aspettiamo che il nostro appello non cada nel vuoto e che si intervenga quando serve, in particolare con un presidio mirato nelle notti dei weekend». Il problema, ha ricordato più volte Spirito, «è che ci sono troppi locali concentrati in pochissimo spazio che attirano migliaia di ragazzi.

La confusione è tale che c’è chi ne approfitta, la movida è la scusa per commettere atti vandalici e non solo», dai graffiti al casello a bravate varie, «che una notte hanno costretto i tram a rallentare: c’erano ragazzi in mezzo alla strada che hanno pure battuto contro i vetri». Non solo: «Di recente è stata smantellata una baby gang di prepotenti». Nei mesi scorsi i cittadini avevano promosso una petizione che ha conquistato 500 firme. Ora, la cancellazione dei graffiti è vista come un segnale positivo. «Pronta risposta all’imbrattamento - commenta Fabiola Minoletti, vice presidente del Coordinamento comitati milanesi -. Un forte segnale di risposta immediata a coloro che imbrattano e che dovrebbe essere la regola per contrastare questo fenomeno che deturpa la nostra città e i nostri quartieri».

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