MASSIMILIANO MINGOIA; NICOLA PALMA
Cronaca

Arco, l’acqua non basta. Intervento di restauro per ripulire il monumento

Verrà replicato lo schema seguito per la statua di Vittorio Emanuele in Duomo

di Massimiliano Mingoia e Nicola Palma

MILANO

L’Arco della Pace come la statua di Vittorio Emanuele in piazza Duomo. Le speranze che bastasse un semplice getto d’acqua con gli idranti e qualche solvente per ripulire il liquido arancione lanciato mercoledì dagli attivisti di "Ultima Generazione" sono state definitivamente fiaccate dal sopralluogo congiunto di Sovrintendenza e Comune andato in scena ieri pomeriggio. In mattinata, sulla base delle informazioni disponibili in quel momento, il sindaco Giuseppe Sala si era mostrato ottimista su un intervento rapido per ripulire il monumento: "Sembra sia vernice facilmente cancellabile, ci lavoreremo in fretta", aveva detto il primo cittadino, aggiungendo di "disapprovare questo tipo di iniziativa da parte dei ragazzi" pur comprendendo "le loro ragioni" sull’urgenza di affrontare seriamente la questione epocale dei cambiamenti climatici.

Qualche ora dopo, le analisi accurate dei tecnici hanno purtroppo evidenziato la necessità di pianificare un intervento di restauro ben più accurato e profondo per levare la vernice dall’Arco datato 1838, interamente in granito di Baveno rivestito di pietra di Crevoladossola. Sarà la Sovrintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio a occuparsi di rimettere a nuovo il monumento. E con ogni probabilità ci vorranno settimane, se non mesi, perché bisognerà stabilire il costo della ripulitura e individuare una ditta specializzata che porti a termine il lavoro.

Tradotto: verrà replicato lo schema già seguito per rimuovere la vernice – pure in quel caso definita "lavabile" da chi l’ha utilizzata – dalla statua di Vittorio Emanuele in piazza Duomo. In quel caso, è stata la società pubblicitaria Vox Media a finanziare l’intervento da 28.950 euro, che ha restituito il monumento alla città ben sette mesi dopo l’azione dei militanti ambientalisti. "Di male in peggio – il commento dell’assessora regionale alla Cultura Francesca Caruso –. L’ennesima conferma di come questi ’bravi ragazzi’ non sono altro che fanatici, per lo più ignoranti". Gli attivisti di "Ultima Generazione" ha agito come al solito a favor di smartphone, facendosi riprendere mentre rovesciavano il contenuto di alcuni estintori sulla base dell’Arco, arrivando a un’altezza di circa due metri. "Vergognatevi" e "Andate a lavorare", il tenore dei commenti dei passanti, prima che gli agenti delle Volanti interrompessero definitivamente il blitz per accompagnare i sette eco-vandali in Questura e denunciarli per imbrattamento di beni culturali. Non è escluso che a breve vengano notificati loro pure fogli di via o Daspo da parte di via Fatebenefratelli.

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