Appello per salvare Santa Maria ad Nives a Lacchiarella: storia e leggenda

Appello per salvare Santa Maria ad Nives

Appello per salvare Santa Maria ad Nives

La chiesetta di Santa Maria ad Nives, sorta alla fine del 1400, devastata da una "tromba d’aria di inaudita violenza nel 1850", ricostruita a inizio 1900 ora versa in condizioni drammatiche. Il clima ha colpito ancora e le ultime trombe d’aria, dei nostri giorni, hanno devastato la copertura (in amianto). L’allarme arriva dagli abitandi che chiedono che venga salvata. La piccola chiesetta un tempo immersa nei campi agricoli e oggi nascosta fra gli svincoli delle superstrade Binasca e Vigentina, rischia di soccombere all’incuria e alle intemperie. "Se non intervengono presto gli affreschi all’interno della chiesa della Neve e quel che resta della chiesa verranno danneggiati irreparabilmente - spiegano le sentinelle dell’associazione Parco Sud -. Il maltempo ha fatto saltare parte del tetto che è fatto con lastre contenente amianto. È urgente un intervento di bonifica e di ristrutturazione". Storia e leggenda si intrecciano nelle vicende della Chiesetta di Santa Maria ad Nives di Villa Maggiore che sarebbe stata realizzata alla fine del 1400. Lo raccontano le ricerche dello storico Brunello Maggiani che narra anche di clima impazzito. Inizialmente la chiesetta era dedicata a Santa Maria dei Prati. Ma la leggenda narra che una contadina un caldo pomeriggio del 5 agosto 1480 fu testimone di una nevicata. Da allora la chiesetta venne dedicata a Santa Maria ad Nives. Nel 1600 a seguito di frequenti epidemie venne trasformata in Lazzaretto questo grazie alla sua posizione equidistante fra Lacchiarella e il centro di Siziano e per immersa nelle campagne. Stessa sorte che toccò alla chiesetta nel 1865 quando Siziano venne colpita da un’epidemia di colera. Tornata ad essere chiesa nel 1875 a seguito di "un uragano di inusitata violenza che si abbatte sulla zona la chiesa crollò quasi completamente". Santa Maria ad Nives è una chiesetta fra le più antiche e si trova a Villamaggiore, anche questa una località che potrebbe addirittura avere avuto i natali 2mila anni fa. Nel 1933 la chiesa venne ristrutturata affidando gli affreschi ad un famoso pittore di Lacchiarella, il Migliavacca. Ma la storia della piccola chiesetta non finisce così. Ancora una volta il maltempo di questi ultimi anni ha deteriorato l’edificio fino a che nei giorni scorsi gli ambientalisti hanno scoperto che uno degli ultimi nubifragi che si sono abbattuti sul sud Milano a scoperchiato il tetto. Una copertura realizzata con pannelli che contengono amianto. Ora nella chiesetta della Neve piove dentro mettendo a repentaglio in maniera seria quel che rimane all’interno di quel luogo che racchiude storia e leggende del sud Milano.

Massimiliano Saggese