Caso Antinori, il compagno dell'infermiera: "Lei vittima, voleva togliersi al vita"

Il ginecologo, presente in aula, è uscito "per protesta"

Severino Antinori

Severino Antinori

Milano, 8 marzo 2017 - Caso Antoniori, nuova udienza ad alta tensione del processo in Tribunale a Milano. La mattina si è aperta con il compagno dell'infermiera, che sarebbe stata vittima di un presunto prelievo di ovociti contro la sua volontà. L'uomo ha dichiarato che una volta tornata a Malaga, in Spagna, dopo la presunta sottrazione di ovuli con violenza nell' aprile scorso alla clinica milanese Matris di Severino Antinori, l'infermiera spagnola "ha manifestato l'intenzione di farsi del male, ha pensato di togliersi la vita". Antinori, presente al dibattimento, è uscito dall'aula "per protesta" dopo essere intervenuto diverse volte per contestare le dichiarazioni del teste. La giovane - ha riferito in aula l'uomo, rispondendo alle domande del pubblico ministero e dei difensori - una volta tornata a casa sua dall'ospedale di Malaga, dove si era recata al suo rientro dall'Italia, "mi ha detto di essere stata costretta a subire un trattamento di ovociti".

La donna, ha spiegato il testimone, gli avrebbe raccontato di avere subito "un'anestesia, costretta da diverse persone. Lei ha provato a difendersi - ha riferito l'uomo - ma le hanno tolto i telefoni, le hanno tolto tutto quanto. L'hanno presa con la forza e l'hanno portata in una stanza, le hanno fatto l'anestesia e piano piano ha perso le forze". Il compagno della donna, che ha detto di conoscerla da "quando lei aveva 19 anni", ha raccontato anche di avere appreso solo nel settembre 2016, nei giorni precedenti alla sua deposizione davanti al pm Maura Ripamonti, che la donna aveva "firmato" il consenso per il prelievo degli ovuli.

Nel primo pomeriggio è scattato l'esame dell'infermarera, interrotto a causa delle proteste delle difese. I legali hanno protestato perché la disposizione dei microfoni nell'aula non consentirebbe loro, hanno spiegato, di porre le domande alla teste. Dopo avere più volte invitato gli avvocati ad essere "professionali e responsabili", il presidente del tribunale Luisa Ponti ha espulso Antinori perché con le sue contestazioni "sta impedendo l'esame". Il ginecologo ha quindi revocato l'incarico ai suoi difensori Carlo Taormina e Gian Maria Vitiello, ma il collegio, poco prima di stabilire una pausa "per calmare gli animi" ha dato disposizione agli avvocati di rimanere avvocati in attesa che venga nominato un legale d'ufficio.

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