Amiche uccise al casello da auto lanciata a 150 km all'ora. Il video dell'incidente

Le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza sono state diffuse dalla questura di Milano

Amiche travolte e uccise dall'auto "lanciata" a 150 chilometri all'ora nei pressi del casello: un video mostra il devastante impatto. La questura di Milano ha diffuso le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza puntate sulla barriera Milano-Ghisolfa dell'A4 e attive alle 2.30 di sabato scorso, il 18 febbraio. Nelle riprese è possibile notare, in alto, l'arrivo della vettura su cui si trovavano Laura Amato e Claudia Turconi e, subito dopo, il sopraggiungere della quattro ruote, una Lancia Musa, al cui volante si trovava un 39enne italo-marocchino

L'uomo, a quanto pare, era appena uscito dall'ospedale, dove si trovava in quanto paziente psichiatrico, ed era positivo a cannabis e benzodiazepine, come accertato sugli esami tossicologici disposti dopo il suo ricovero. Le sue condizioni, molto probabilmente, sono state fra le cause decisive nel provocare l'incidente in cui hanno perso la vita le due donne, di ritorno dalla festa di compleanno di Laura, che aveva festeggiato con Claudia e gli altri amici i suoi 54 anni in un locale di Milano.

I filmati di sorveglianza, registrati dalle telecamere della rete autostradale, sono serviti agli investigatori della polizia di Stato per ricostruire con precisione la dinamica dell'evento e attribuirne con certezza la responsabilità al conducente della Lancia Musa. Nel video si scorge l'auto di Laura e Claudia mentre viaggia a velocità ridotta per immettersi nella pista riservata al ritiro del biglietto di pedaggio. Poco dopo si nota l’altro veicolo, lanciato a velocità sostenuta, colpire violentemente da dietro, il mezzo occupato dalla due donne, senza che ci sia alcun accenno di rallentamento da parte del 39enne. La clip si conclude con un fotogramma tragico: la Y su cui si trovavano Laura e Claudia viene proiettata in avanti per diversi metri. 

Sull'incidente, precisano dalla questura di Milano, sono comunque tuttora in corso indagini, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro