
di Roberta Rampini
"Il segreto per arrivare a cent’anni? La fede". È di poche parole, Santina Noè, milanese, dal 2014 ospite della Fondazione Restelli di Rho. Ma non ha dubbi quando le chiediamo di confidarci il suo “elisir“ di lunga vita. Ieri pomeriggio Santina ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano, l’onorificenza conferita ai cittadini più meritevoli e, appunto, ai centenari. A consegnare il riconoscimento è stata Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, mentre il sindaco rhodense, Andrea Orlandi ha consegnato un mazzo di fiori e un biglietto d’auguri: "I centenari sono custodi delle nostre memorie". Accanto a Santina, l’unico nipote, Alessandro Pedotti, sua moglie Marika Tonarelli e la pronipote Angelica di 14 anni che vivono in città e quando la nonna non è stata più capace di badare a se stessa hanno scelto la Rsa Perini per averla accanto a sé. Ma la storia di Santina è da “milanese doc“. I suoi genitori Vittorio Noè e Angela Ambrami vivevano a Trenno, Santina è nata qui il 25 agosto 1923 proprio pochi giorni prima che il Comune venisse annesso alla città di Milano (2 settembre 1923). Alla fine del secondo conflitto mondiale ha conosciuto Carlo Brivio, un dipendente del Comune di Milano, che il nipote Alessandro ricorda come "manutentore di un grande tempio della memoria collettiva", quale è il Cimitero Monumentale. Dal loro matrimonio è nata Maria Luisa, l’unica figlia, che purtroppo è scomparsa prematuramente. Santina dal 1940 al 1950 ha lavorato a La Fratelli Borletti, l’azienda famosa per la produzione di orologi, sveglie e tachimetri.
È stato proprio nel Dopolavoro Borletti che ha avuto origine la squadra dell’Olimpia Milano. Di quegli anni in fabbrica nonna Santina conserva pochi ricordi, uno di quelli che ama raccontare è quando il duce Benito Mussolini fece visita in fabbrica e incontrò le operaie. In una scatola che custodisce il nipote Alessandro, ci sono il libretto di lavoro di Santina, in cui è indicata la sua mansione e il salario giornaliero. Nella stessa scatola qualche foto in bianco e nero di quando era giovane.
L’unica a colori che conserva è quella con in braccio la pronipote. La consegna dell’Ambrogino d’Oro e la festa per i 100 anni è stata scandita da alcuni regali che hanno ricordato a Santina il suo passato e quello della città di Milano, da un’insegna storica della fabbrica Borletti ad una maglia dell’Olimpia Milano personalizzata con il numero 100 e il nome della festeggiata. Sfuggente all’obiettivo delle macchine fotografiche che hanno voluto immortalare i festeggiamenti, ma tutt’altro che schiva quando le viene chiesto di sorridere, e riconoscente: "Grazie, grazie". Soffia sulle candeline della torta, aiutata dal vicesindaco milanese e dal sindaco rhodense, poi chiede di tornare al suo posto, accanto alle altre ospiti della Rsa. "Non me lo aspettavo", aggiunge. Ma nella casa di riposo Santina non è l’unica ad avere raggiunto questo traguardo. "È la quarta centenaria che festeggiamo nel 2023 - dichiara il diretto Giuseppe Enrico Re - ma non è l’ultima. Nei prossimi mesi ce ne sono altre 4-5 che compiono 100 anni e abbiamo anche ospiti più vecchi".
