Ambrogini d'oro 2022, chi l'ha ricevuto? Tutti i premiati

La cerimonia di consegna si è tenuta al Teatro Dal Verme. Tra i più applauditi don Giussani e Marco Cappato. Il sindaco Sala: "La città produce ancora speranza"

La cerimonia degli Ambrogini d'oro

La cerimonia degli Ambrogini d'oro

Milano, 7 dicembre 2022  - Cerimonia degli Ambrogini d'oro al Teatro Dal Verme.  Come da tradizione, nel giorno di Sant'Ambrogio, il sindaco, Giuseppe Sala, e la presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, hanno consegnato le civiche benemerenze assegnate dalla commissione di Palazzo Marino. In sala ad assistere alla cerimonia erano presneti tra gli altri, anche gli assessori regionali Stefano Bolognini e Alan Rizzi e il candidato alla presidenza della regione per il centrosinistra, Pierfrancesco Majorino.

Il sindaco Sala: "La città produce ancora speranza"

"Milano oggi, insieme a chi oggi riceve l'Ambrogino, riafferma la sua dedizione per il bene comune, il suo vincolo a un'azione innervata da libertà, democrazia, giustizia, generosità, solidarietà ed equità. Nonostante le emergenze, le crisi e le curvature che si profilano all'orizzonte, Milano continua a produrre speranza perché i nostri valori fondamentali plasmano il cambiamento verso un futuro di maggiori opportunità per tutti". Queste le parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala nel discorso che ha aperto la cerimonia di conferimento degli Ambrogini d'Oro, la massima benemerenza civica della città. "Milano - ha aggiunto dal palco del Teatro Dal Verme - continua a coinvolgere, a spingere in avanti la storia del paese, mantenendo ferma la sua promessa di fiducia nel domani. Milano continua ad aprirsi al mondo, a cercare soluzioni nuove, a mettere in rete le sue migliori realtà per generare sviluppo il più possibile sostenibile e inclusivo. Per tutto questo, Milano dice grazie a chi come voi oggi viene premiato con l'Ambrogino. E rinnova insieme a voi e a tutte e tutti i milanesi il patto per progresso e innovazione in ogni ambito delle nostre vite. Un impegno rivolto a noi se stessi, e ai tanti che in Europa e nel mondo guardano alla città di Ambrogio con speranza e fiducia". "Oggi è il giorno di Milano, la nostra città, che ci regala gioie, soddisfazioni, preoccupazioni - ha proseguito  - una città che alla fine chiede di essere vissuta con intensità dai suoi cittadini. 

"La Milano che fa sempre un passo in avanti e risponde immediatamente a ogni nuova sfida del presente, perché l'attenzione per il futuro è una fonte d'energia inesauribile di questa città. Di questa Milano, la nostra Milano, possiamo e dobbiamo essere fieri. La tenacia, la generosità e la spinta al cambiamento di questa città sono motivo di orgoglio per tutte e tutti i milanesi, oltre le proprie affiliazioni politiche, culturali, sociali, etniche e religiose. La nostra pluralità rinsalda i legami della comunità, perché il senso di appartenenza alla nostra città anima il nostro impegno quotidiano e ci permette di reggere all'arrivo delle emergenze, sempre più frequenti negli ultimi tempi". Secondo il sindaco "non c'è urgenza che non venga gestita a Milano senza la capacità tutta ambrosiana di vivere le asperità e gli imprevisti come occasioni di cambiamento e progettazione di un miglioramento. Lo spirito ambrosiano moltiplica la creatività, l'innovazione e la capacità di fare impresa, volontariato, ricerca, cultura. Se Milano è un punto di riferimento nazionale e internazionale in queste dimensioni, come ci rammenta la presenza oggi in città del Presidente Mattarella, della Presidente della Commissione europea Von der Leyen e della Premier Meloni, lo dobbiamo in primo luogo alle persone che danno energia e vitalità alla città, ai milanesi, agli italiani, ai cittadini europei e di ogni continente che scelgono di crescere in questa comunità. Oggi, la giornata degli Ambrogini, è la loro, nostra giornata".

Le benemerenze civiche

Con la cerimonia di oggi è stata consegnata una 'Grande medaglia d'oro alla memoria' a don Luigi Giussani. Quattro 'Medaglie d'oro alla memoria': a Manlio Armellini, Cesare Cadeo, Valentino De Chiara e Carmen De Min. Quindici 'Medaglie d'oro': a Diego Abatantuono, Alfredo Ambrosetti, Alessandra Berlenghi Bonaiti, Marisa Cantarelli, Marco Cappato, Antonella Ferrari , Alberto Luigi Michele Jannuzzelli, Enzo Lizzi, Martino Midali, Mauro Pagani, Francesca Parvizyar, Michela Proietti, Cesare Sirtori, Francesco Paolo Tronca, Gianvincenzo Zuccotti. Infine, venti Attestati di civica benemerenza a: Accademia Scherma Milano SSD, Silvio Anderloni, Associazione Circolo Meazza, Associazione Confesercenti Milano, Associazione Corpo Musicale di Crescenzago, Associazione Donna e Madre onlus, Associazione La Vitalba, Associazione L'Ortica Associazione sportiva dilettantistica Tennis Club Ippolito Nievo, Massimiliano Bianchi, Consulenti del Lavoro di Milano - Ordine Provinciale, Consulta Periferie Milano, Fondazione Cariplo, Memorial Italia, Off Campus Polimi, Nicola Portinaro, Progetto Metamorfosi, Pierluisa Ratti, Piero Tarticchio, Università Cardinale Giovanni Colombo per studenti della terza età.

Ambrogino d'oro a Diego Abatantuono
Ambrogino d'oro a Diego Abatantuono

Standing ovation in memoria di don Giussani

Applausi da tutta la platea del teatro Dal Verme e una standing ovation hanno accompagnato l'omaggio di Milano a don Luigi Giussani, sacerdote e fondatore di Comunione e Liberazione a cui è stata dedicata la Grande Medaglia d'Oro alla Memoria nell'ambito della cerimonia degli Ambrogini d'oro, la massima onorificenza concessa dal Comune a chi ha dato lustro alla città. A ricevere il premio è stato il fratello Gaetano Giussani. Don Luigi Giussani è stata una "personalità rivoluzionaria, che onoriamo nel centesimo anniversario della sua nascita - ha osservato il sindaco Giuseppe Sala nel suo discorso -. La sua lezione ha ispirato decine di migliaia di nostri concittadini nello spendersi per l'altro in modo altruistico e generoso, attraverso le loro opere quotidiane, nel lavoro come nel volontariato". 

Don Luigi Giussani con alcuni studenti durante una gita nel 1956

Il caso Cappato

Marco Cappato ha dedicato a dj Fabo, soprannome di Fabio Antoniani morto con il suicidio assistito nel 2017 in Svizzera, l'Ambrogino d'oro. Un riconoscimento che gli e' stato assegnato dal Comune di Milano - tra nuemrosi applausi -  per il suo impegno nell'affermare le liberta' civili e i diritti umani. Interpellato sulle polemiche legate alla scelta sul suo nome, l'ex consigliere comunale dal 2011 al 2016 ha detto: "Ho gratitudine per il premio veramente dal profondo del cuore. Penso che la città si debba unire non nel merito di posizioni, ognuno puo' avere la sua, ma nel riconoscimento dell'importanza nella societa' di un problema, quello della sofferenza e della liberta' alla fine della vita. Cosi' come il tema del coraggio di affrontarlo che e' stato innanzitutto quello di Fabo, della mamma Carmen e della moglie Valeria", ovvero "di affrontarlo alla luce del sole e non nella clandestinita'". Un'assegnazione contestata dal consigliere di Milano Popolare, Matteo Forte, che ha lasciato il tavolo della commissione degli Ambrogini, giusto il tempo della premiazione per Cappato. "Difendo questa scelta anche se non l'ho fatta io. Sugli Ambrogini le polemiche ci sono sempre, ma questa scelta la difendo, e' discutibile per una parte della popolazione milanese, ma che Cappato si sia mosso con un istinto digenerosita' e impegno e' vero", aveva detto il sindaco Giuseppe Sala all'arrivo prima di consegnare poi sul palco la benemerenza civica al tesoriere dell'associazione Luca Coscioni.

Ambrogino d'oro a Cappato
Ambrogino d'oro a Cappato
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