
Il prefetto Claudio Sgaraglia
Una piattaforma "di filiera" ad uso delle imprese, in grado di raccogliere i dati di dettaglio sugli assetti imprenditoriali degli operatori economici, sulla manodopera impiegata e sui reparti produttivi. I brand potranno consultare una "green list" elaborata dal sistema informatico, che raccoglierà le ragioni sociali e i codici fiscali delle imprese produttive aderenti alla piattaforma che garantiscono una filiera "sana", con una premialità per gli operatori virtuosi.
Sono alcuni dei punti al centro di un protocollo sul settore dell’alta moda, finito al centro di inchieste della Procura di Milano su sfruttamento e caporalato nella filiera degli appalti. Tra i firmatari i sindacati Cgil, Cisl e Uil, le associazioni di categoria, il prefetto Claudio Sgaraglia, il presidente della Regione Attilio Fontana, il presidente del Tribunale Fabio Roia, il capo della Dda Alessandra Dolci e il comandante provinciale dei carabinieri Pierluigi Solazzo. L’obiettivo è contrastare "illegalità negli appalti" e condotte di "sfruttamento ed evasione fiscale o contributiva", promuovendo lo sviluppo del comparto con criteri di trasparenza ed equità. Come ha osservato il presidente di Confindustria Moda Luca Sburlati, "pur trattandosi di un accordo definito su base territoriale, è evidente la portata anche nazionale di questo esperimento".
A.G.