MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Alloggio popolare ai residenti da più anni

Approvato un regolamento che favorisce chi risiede da cinque anni in Lombardia

Taglio del nastro per la sala operativa (LaPresse)

Milano, 22 giugno 2017 – Un nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi Aler che, tra le diverse novità, valorizza il periodo di residenza sul territorio. Tradotto: più punti a chi vive da almeno cinque anni in Lombardia o in un determinato comune. Un criterio di «anzianità» di cui tener conto accanto al disagio abitativo, familiare ed economico.

E' quanto annunciato ieri all’Aler di viale Romagna dopo la seduta di giunta regionale. «È un giorno di svolta - sottolinea il governatore della Lombardia, Roberto Maroni -. Abbiamo stanziato risorse importanti per garantire la tenuta dei conti ma anche per dare un contributo a chi ha bisogno. Abbiamo inoltre approvato un regolamento che favorisce chi risiede da cinque anni in Lombardia, senza discriminare nessuno ma con criteri che tengono conto delle nostre radici, e misure per riqualificare i quartieri puntando sulla sicurezza».

A tal proposito ieri è stata inaugurata la nuova sala operativa di videosorveglianza e, in pubblico, non è mancato il ringraziamento per gli ispettori Aler in prima linea contro le occupazioni abusive, più volte aggrediti. Parlando di numeri, 20,9 milioni di euro sono stati stanziati come contributo di solidarietà agli assegnatari, 14,9 per il programma triennale di rimozione dell’amianto (8 per Aler Milano), altri 5 per la riqualificazione del quartiere Lorenteggio. In questi giorni, peraltro, è stata consegnata all’impresa che dovrà occuparsi del restyling la palazzina di via Lorenteggio 181. «Questa riforma - prosegue il presidente di Aler Milano Angelo Sala - ci consentirà di migliorare sia dal punto di vista sociale e sia dal punto di vista economico». I dettagli del nuovo regolamento sono stati illustrati dal vicepresidente della Regione con delega alla Casa e Housing sociale Fabrizio Sala. Tra i punti, spicca quello del mix abitativo. In particolare, il 30 per cento del patrimonio in ogni zona sarà destinato ad anziani, il 20 a famiglie monoparentali, il 15 a disabili, il 20 a famiglie di nuova formazione, il 10 a forze dell’ordine. Il 5 per cento sarà variabile a seconda delle necessità. Il nuovo regolamento sarà a pieno regime nel 2018, ma la sperimentazione partirà già a settembre.

E già questo  basta a scatenare la polemica: «Sono più di vent’anni che il centrodestra gestisce le case Aler e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ultimo esempio è il ritardo con cui entrerà in vigore il nuovo regolamento, che doveva partire a gennaio», tuona Alessandro Alfieri, segretario Pd lombardo. Ancora, «favorire senza discriminare è un ossimoro. Così come è criticabile definire “il giorno di svolta” annunciato già a dicembre 2013 con l’approvazione della Legge regionale 17», scrivono in una nota la Cgil Lombardia e il Sunia. «Un pessimo regolamento - continua Leo Spinelli, segretario generale Sicet Lombardia - che compromette la gestione da parte dei Comuni dell’emergenza abitativa e non solo».