Alleanza civica, Onida dà ragione al ribelle Marcora "Il consigliere può restare da solo nella lista Sala"

Il costituzionalista sostiene che il gruppo del sindaco non poteva cambiare nome a colpi di maggioranza

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Enrico Marcora, uno dei consiglieri comunali di area centrosinistra più critici nei confronti del sindaco Giuseppe Sala, potrebbe rimanere l’unico componente del gruppo consiliare “Noi, Milano. Beppe Sala sindaco’’. Un paradosso politico. Parliamo della diatriba tra Marcora e altri quattro consiglieri (Fumagalli, D’Alfonso, Pontone e Specchio), che lo scorso febbraio hanno deciso di cambiare il nome del gruppo “Noi, Milano’’ in “Alleanza civica per Milano’’. Marcora sostiene che non potevano farlo senza il suo consenso e ha chiesto il parere dell’ex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida, che, in uno scritto inviato ieri a tutti i consiglieri dallo stesso Marcora, dà ragione a quest’ultimo: "Al consigliere che intende restare nel gruppo originariamente costituito, con la denominazione della lista in cui è stato eletto, si debbono riconoscere gli stessi diritti e la stessa rappresentanza spettanti agli altri gruppi". Onida aggiunge che "non appare legittima" la modifica di nome in “Alleanza civica’’ senza il consenso di Marcora.

Che ne pensa il presidente del Consiglio comunale? Lamberto Bertolè premette di non aver ancora letto il parere di Onida e spiega: "Dopo un confronto con la segreteria generale, abbiamo trovato un parere del ministero degli Interni che sostiene che il cambio del nome del gruppo non può essere fatto a maggioranza solo se il gruppo sia costituito da due soli consiglieri. Ma nel caso di ’’Noi, Milano’’, ora “Alleanza civica’’, il gruppo era composto da quattro consiglieri e poteva decidere a maggioranza. L’Ufficio di presidenza ha dato questo parere, ma visto che uno dei suoi componenti, Laura Molteni (Lega, ndr), non lo condivide, sarà il Consiglio a decidere".

Marcora non ci sta: "È assurdo che un consigliere debba cambiare gruppo in base al voto del Consiglio. I diritti non si votano a maggioranza". Se l’aula di Palazzo Marino approverà il cambio di nome del gruppo, Marcora farà un ricorso al Tar. Ma non è paradossale che il ribelle anti-Sala voglia restare l’unico della lista Sala? "No – replica Marcora –. Io sono rimasto sempre sulle stesse posizioni di centrista che guarda a sinistra. È Sala che si è spostato a sinistra". Il forzista Alessandro De Chirico sostiene Marcora: "Ho letto con interesse il parere di Onida e ringrazio Marcora per aver voluto condividere col Consiglio un’importante lezione di diritto".

Massimiliano Mingoia

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