Alla Bit il turismo delle radici "Porterà 80 milioni di visitatori"

Gli operatori sognano il ritorno ai numeri del 2019. "C’è grande interesse". L’esempio di Israele che a gennaio ha già registrato ingressi da record: 11.700

di Mariachiara Rossi

La nuova edizione di Bit, evento nato nel 1980 con l’industria del turismo che porta il mondo a Milano e l’Italia nel mondo nella cornice di Allianz MiCo, si è aperta domenica con la presenza del ministro del Turismo Daniela Santanchè che ha tagliato il nastro. "Bit è sinonimo di eccellenza italiana – ha scandito – il turismo del Paese ce lo invidiano in tutto il mondo. Noi dobbiamo solo dimostrare anche di essere la nazione più brava nel sapersi vendere. Spesso dimentichiamo che abbiamo il terzo marchio al mondo che è il Made in Italy e non lo comunichiamo in modo efficace, non capendo che è un elemento di forza straordinario". Alla Bit c’è il mondo: mille espositori per 53 paesi stranieri. E nella prima giornata, aperta al pubblico oltre agli operatori del settore, migliaia di viaggiatori e la certezza della netta ripresa dell’interesse per le mete turistiche. Tendenza confermata da Sandro Pappalardo, consigliere amministrazione Enit (Agenzia nazionale del turismo): "C’è grande voglia di ripartenza, basta far un giro tra gli stand per capire la grandissima partecipazione. Credo che quest’anno potremmo superare i numeri del 2019. Tra le iniziative promozionali legate al territorio vorrei svelare quella legata al “turismo delle radici“ con grande attenzione al mondo degli emigrati di seconda e terza generazione che vogliono tornare sui luoghi d’origine e che potrebbe portare 80 milioni di presenze sul territorio".

Questa edizione non dimentica i tragici eventi che hanno colpito Ischia a novembre 2022 con iniziative promozionali nel segno dello slogan social #THISISISCHIA. Anche gli operatori del settore, intervistati dalla squadra di giornalisti de Il Giorno presente con un proprio stand alla fiera (pad. 3 stand b 45), sottolineano i nuovi trend: "Il viaggiatore contemporaneo è in cerca di viaggi culturali personalizzati e sostenibili ma non si accontenta di visitare i luoghi, li vuole vivere. Vuole fare esperienze “as a local” ed entrare in contatto con la popolazione e in profonda connessione con i luoghi" spiega Valentina Rubbi, marketing and communication manager di Shiruq, azienda con profonda “expertise“ in Sudan. Come raccontato da Aziz Mnii, direttore Italia dell’ente nazionale per il turismo del Marocco, il Bel Paese rappresenta il terzo mercato di provenienza dei turisti e la volontà è di intensificare i rapporti. Israele quest’anno festeggia i 75 anni dalla nascita e rileva una significativo incremento del turismo con l’Italia: "Solo a gennaio di quest’anno 11.700 italiani hanno deciso di visitare Israele, in linea con i numeri del 2019, nel quale Israele ha battuto ogni record con l’ingresso di 181.200 turisti italiani" svela Kalinit Goren, direttrice ufficio nazionale israeliano del turismo.

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