Gli agenti del Radiomobile della polizia locale ne sono quasi sicuri: Alessio Cassandro era già a terra quando il Malpensa Shuttle diretto in aeroporto l'ha travolto sulla rampa di via Sant'Elia che porta al cavalcavia del Ghisallo e da lì in autostrada, alle 4 della notte tra giovedì e venerdì. Il corpo dell'uomo, che aveva compiuto 38 anni lo scorso 20 febbraio e che era residente a Senago, nell'hinterland milanese, era subito dietro la curva, ai piedi della salita: l'autista del pullman l'ha visto soltanto all'ultimo secondo e non è riuscito a evitarlo. Restano aperti tutti gli interrogativi. Uno in particolare: cosa ci faceva lì Cassandro?
Le indagini e l'autopsia
Il pm di turno ha disposto l'autopsia per chiarire le cause del decesso: l'esame sul cadavere servirà a capire se l'uomo fosse già morto al momento dell'investimento o se fosse ancora vivo quando è stato travolto. Gli investigatori di piazza Beccaria hanno contattato i familiari del trentottenne per avvisarli della morte del trentottenne e per avere informazioni sulle sue ultime ore. Tutti gli scenari restano al momento aperti, anche se alcuni rimangono sullo sfondo: a cominciare da una possibile aggressione per rapina, visto che Cassandro aveva con sé lo smartphone. Ci sono le ipotesi del malore o del gesto volontario, anche se resta sempre da capire perché l'uomo fosse lì a quell'ora di notte, in un luogo isolato e lontano da casa.
I rilievi sull'autobus
Il pullman di una compagnia privata di trasporti è stato posto sotto sequestro e trasportato in un deposito di Cologno Monzese per essere esaminato dagli specialisti della Scientifica: al momento, non risulta che l'autobus abbia riportato danni alla carrozzeria, il che fa pensare che l'impatto sia avvenuto solo con gli pneumatici del mezzo pesante e che il corpo di Cassandro fosse già steso sull'asfalto.