Ale e Franz sul palco con Iacchetti "Sarà uno show tra vecchi amici"

I comici tornano martedì al Lirico con uno spettacolo dedicato a Milano e al Natale tra musica e cabaret

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di Diego Vincenti

"Sembrano sempre i vicini di casa simpatici. In fondo al ballatoio. Talmente legati a Milano, da dedicarle un intero spettacolo: "NatAle&Franz Show", da martedì al 3 gennaio al Teatro Lirico di via Larga. Scritto insieme ad Antonio De Santis e al regista Alberto Ferrari, è un viaggio in bilico fra musica, prosa, cabaret. Con al loro fianco l’amico Enzo Iacchetti. Oltre a una band composta da Luigi Schiavone, Fabrizio Palermo, Marco Orsi, Francesco Luppi e la voce di Raffaella Spina. Ale e Franz, sul titolo ci sarebbe molto da dire… Ale: "Lo so, è una cavolata. Ma il fatto è che ti chiamano di corsa e in dieci minuti devi decidere. Speriamo almeno rimanga in testa! Per il resto è uno spettacolo che nasce esclusivamente per Milano e per le feste. Con l’obiettivo di condividere due ore di leggerezza, allegria e spirito natalizio"

Franz: "Sì, è dedicato alla nostra città e vuole essere una festa. Fra passato, presente e futuro".

Ma cosa succede sul palco?

Ale: "Riprendiamo i nostri personaggi, chiamando con noi il caro Enzo Iacchetti. Insomma: facciamo una cosa a tre. Sapendo che non è proprio il lavoro tutto perfettino. Siamo amici che si ritrovano sul palco per divertirsi e far divertire"

Franz: "Tiriamo dentro Enzo nel nostro noir, mentre noi diventiamo il coro delle sue canzoni bonsai. Ma abbiamo scritto anche un inedito dove interpretiamo tre genitori seduti a teatro che osservano la recita dei figli. E poi cantiamo insieme Jannacci, Gaber, Cochi e Renato. Le canzoni che saltano sempre fuori quando ci si vede a cena".

C’è spazio per l’improvvisazione?

Ale: "Dipende dalla serata. In realtà siamo più rigidi di quello che può sembrare. Ma in questo caso ricreiamo un po’ lo spirito del cabaret".

A quali personaggi siete più legati?

Ale: "Mi sento sempre molto libero quando interpreto il personaggio della panchina, penso a quello che mi pare, amo la sua leggerezza".

Franz: "Oggi mi fa ridere un nuovo pezzo che facciamo prima che arrivi Enzo, sul tema del complottismo. Un argomento che esasperiamo, partendo dai terrapiattisti e arrivando ad affermare che perfino il Natale è un complotto".

Ecco, il Natale: che rapporto avete con le feste, riuscite a evitare l’abbuffata consumistica?

Ale: "La mia famiglia era molto semplice, non si poneva nemmeno il problema del consumismo. Andavamo sempre da mia zia, che oggi ha 91 anni. Respiravi un grande senso della famiglia. Lo zio poi era marchigiano, mi ricordo delle mangiate incredibili, con queste tagliatelle fresche al ragù che preparava lui. Un’atmosfera che mi è rimasta dentro e che oggi cerco di trasmettere, invitando tutti a casa mia".

Franz: "Credo che si affronti il Natale in maniera eccessiva, come fosse un gigantesco impegno. Mi piacerebbe invece che fosse più sobrio. Ma è ancora bellissimo viverlo con mia figlia che ha 11 anni".

Cosa vi aspettate per il 2023? Ale: "Stiamo girando molto, c’è voglia di teatro. E poi ci metteremo alla prova con “Comincium – La Commedia“, dove per la prima volta non siamo da soli sul palco. Un esperimento di prosa per quattro interpreti che nasce approfondendo uno spunto già presente nel nostro precedente spettacolo. D’altronde ci piace accettare nuove sfide, è il nostro modo per provare a ripensarci nel tempo".

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