"È stato un incidente di percorso, riconosco che è stato inopportuno il posizionamento del cippo commemorativo al centro del cortile. Così come non è stato opportuno che il sindaco si facesse fotografare accanto al cippo. È stata una leggerezza, un mio errore di cui sono particolarmente dispiaciuto. Ma chi mi conosce sa che il mio antifascismo è stato è e sarà senza se e senza ma". È il “mea culpa“ del sindaco di Lainate, Alberto Landonio, in merito a quanto successo il 21 settembre, nell’ambito dei festeggiamenti per i 100 anni dell’autostrada Milano-Varese. Sabato mattina l’associazione Santa Virginia ha allestito un museo diffuso sul territorio con fotografie dell’epoca e una mostra in Villa Litta di documenti e oggetti, tra cui la riproduzione fedele del cippo posato in occasione dell’inaugurazione dell’autostrada a cura del re Vittorio Emanuele III, sul quale oltre al nome del re era presente anche quello del duce Benito Mussolini. Il sindaco Landonio durante l’evento si è fatto fotografare sorridente accanto al cippo. Uno scatto che non è piaciuto a tutti, in particolare al Pd che ha chiesto al sindaco di "scusarsi davanti alla cittadinanza per il suo gesto di sabato mattina prendendo le distanze, così come alcuni esponenti della maggioranza avevano già fatto negli scorsi giorni".
Le scuse sono arrivate all’ultima seduta del consiglio comunale. Un intervento di 4 minuti nel quale il primo cittadino ha riconosciuto l’errore, preso le distanze dall’allora “sedicente duce del governo“ e dal periodo fascista. "Non è superfluo ricordare quali siano stati i danni e i misfatti della dittatura fascista che hanno portato l’Italia a vivere uno dei periodi più oscuri della sua storia – ha dichiarato Landonio –. La presenza del manufatto non aveva, nelle intenzioni degli organizzatori, lo scopo di rivalutare i contenuti del ventennio, le violenze, le privazioni della democrazia e della libertà e tutto ciò che ha condotto sino alla sciagura delle leggi razziali e della seconda guerra mondiale. Tantomeno inneggiare all’ideologia fascista". "Come sindaco, in quanto istituzione rappresentativa di tutti, non dovevo farmi fotografare accanto a quel simbolo perché questa immagine poteva indurre a pensare in qualche modo a una forma di accondiscendenza mia o delle persone della lista politica che porta il mio nome, verso ciò che quel periodo rappresenta".
Il sindaco dopo aver riconosciuto l’errore ha proposto un gesto concreto da un punto di vista istituzionale per ribadire il suo antifascismo. "Nel 1924 con delibera di giunta comunale venne conferita la cittadinanza onoraria di Lainate a Benito Mussolini. Poiché dalle verifiche effettuate non risulta che tali atti siano mai stati revocati, proporrò alla giunta comunale la revoca della delibera e successivamente al consiglio comunale la sua ratifica, in modo che pur 100 anni dopo il duce non sia annoverato tra i cittadini onorari di Lainate. Penso sia un buon modo per celebrare questo centenario e chiudere un episodio spiacevole".