Al volante ubriaco, uccise un ragazzo "Pirata" condannato a 5 anni e 4 mesi

A travolgere Mattia Rossi il 9 febbraio fu un automobilista 42enne alla guida di una Smart. Dopo l’incidente l’uomo tentò di scappare e fu inseguito per diversi metri dai carabinieri

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MILANO

di Stefania Totaro

Condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione il pirata della strada ubriaco che lo scorso febbraio ha investito ed ucciso Mattia Rossi, 30enne di Melegnano, travolto mentre di sera attraversava l’incrocio del "Malcantone" per andare a bere qualcosa in un pub in compagnia di un amico. E’ la sentenza decisa dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale Gianluca Tenchio nel processo con il rito abbreviato nei confronti di Massimo Commisso, 42enne di Carugate, imputato per omicidio stradale, ma anche guida in stato di ebbrezza, reato per cui risulta recidivo perchè aveva già ricevuto precedentemente una segnalazione, omissione di soccorso e resistenza, vista la sua fuga all’alt dei carabinieri di Monza, che lo hanno catturato dopo un breve inseguimento.

Una pena pesante per il 42enne, nonostante la riduzione applicata dal giudice che ha ritenuto la sussistenza di un concorso di colpa a carico della vittima, che probabilmente non aveva attraversato la provinciale monzese mettendosi in sicurezza, magari raggiungendo le strisce pedonali o l’incrocio semaforico. Mattia, dipendente di un’azienda farmaceutica, aveva lasciato Melegnano per trasferirsi a Vizzolo Predabissi.

La sera del 9 febbraio scorso, verso le 22, il 30enne aveva incontrato un amico. Dopo avere parcheggiato, i due hanno attraversato viale Sicilia, tra Monza, Brugherio e Concorezzo.

"Mi sono girato, e ho visto il corpo di Mattia in aria - ha riferito l’amico di Mattia ai carabinieri dopo l’investimento - Dovevamo entrare nel pub, io ero davanti a lui, quando mi sono voltato Mattia non c’era più". Il 30enne era stato travolto dalla Smart guidata dal 42enne, che l’ha centrato in pieno. L’urto è stato talmente violento che il corpo della vittima ha sfondato il parabrezza ed è stato sbalzato a una trentina di metri di distanza.

Ma il conducente della Smart, nonostante la vista della strada resa impossibile dal parabrezza infranto e la targa anteriore penzolante, ha continuato la corsa senza fermarsi a prestare soccorso. Era subito scattato l’allarme e i soccorritori erano giunti sul posto trasportando all’ospedale San Gerardo di Monza il ferito in gravissime condizioni e purtroppo a nulla era servito l’intervento dei medici. Intanto i carabinieri della Compagnia di Monza al comando del maggiore Emanuele D’Onofri avevano raccolto le testimonianze e con i danni evidenti che la Smart presentava, l’avevano individuata poco dopo a Brugherio e avevano dovuto inseguire per qualche centinaio di metri il conducente prima di convincerlo ad arrestare la marcia.

Il 42enne era risultato positivo all’alcol test ed era stato arrestato dai militari su ordine della pm della Procura di Monza Stefania Di Tullio e condotto in carcere.

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