Al Quasimodo 5 milioni di euro "Li stiamo ancora aspettando"

Nessuno sa che fine abbia fatto il finanziamento ottenuto dal Governo nel 2020 per la nuova sede del liceo. Studenti e prof infuriati, scontro politico in municipio

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di Francesco Pellegatta

"La verità è che non esiste - purtroppo - alcun vero finanziamento per il Quasimodo, Altrettanto vero che se vi fosse saremmo pronti a investire". La lettera che i genitori del liceo magentino "Quasimodo" hanno ricevuto da Claudio Martino, direttore del settore Programmazione ed edilizia scolastica di Città Metropolitana, ha sortito il doppio effetto di una doccia gelata (per famiglie e ragazzi) e di una fiammata sulla campagna elettorale. Da anni gli oltre mille studenti della scuola si trovano a dover frequentare un istituto frammentato su tre sedi divise in cinque edifici, con una ormai cronica carenza di spazi. Per questo motivo, nella primavera del 2020, un’iniziativa parlamentare di Noi con l’Italia - partito dell’attuale candidato sindaco Luca del Gobbo - permise di ottenere 5 milioni di euro per iniziare a realizzare il nuovo Quasimodo. Da allora i fondi sono impantanati nelle sabbie mobili della burocrazia, anche perché il Ministero pretese la progettazione della nuova scuola in soli tre mesi. Una richiesta che lasciò tutti quanti di stucco e spinse politici di ogni parte a chiedere una proroga all’allora ministro dell’Istruzione Azzolina. Da quel giorno più nulla. Nemmeno dai fondi del Pnrr è lecito attendersi un aiuto: "Ha messo a disposizione risorse per la costruzione di una sola scuola vincolandoci però al contestuale abbattimento dell’edificio scolastico esistente. Ipotesi che, al di là di qualsiasi valutazione di priorità, ha escluso il Quasimodo" – ha continuato Martino. Restano dunque i soldi stanziati dallo Stato nel 2020, tutt’oggi bloccati in attesa di una risposta mai arrivata.

"La notizia sorprende e rappresenta una grande delusione per l’intera comunità scolastica che da quasi due anni attende un’evoluzione concreta rispetto a quanto a suo tempo previsto dalla legge – il commento di genitori e studenti del Consiglio d’Istituto –. Auspichiamo dunque che, nell’ottica del sempre conclamato bene comune, le varie parti istituzionali possano rimediare al più presto". Di certo la faccenda è entrata con prepotenza al centro della campagna elettorale. Progetto Magenta ha gridato "vergogna" e tacciato il trio sindaco Calati-Del Gobbo-Partito Democratico (quindi l’ex assessore e oggi, a sua volta, candidato sindaco Enzo Salvaggio) di "incompetenza", mentre dal canto suo il Pd ha parlato di "presa in giro a Magenta" scagliandosi contro Calati-Del Gobbo. E Del Gobbo? "I soldi sono previsti da una legge dello Stato, chi dice che non ci sono dice c…te" – ha attaccato l’ex consigliere regionale –. Minardi e Salvaggio hanno firmato con me la lettera alla Azzolina, di cosa stiamo parlando? Ho già attivato i parlamentari di Noi con l’Italia per smuovere la situazione, se necessario faremo una interrogazione parlamentare".

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