Al Parco Lambro. Le comunità allontanate una volta al mese

Exodus e CeAs di nuovo evacuate per sicurezza. In centro la protesta dei commercianti senza luce.

Al Parco Lambro. Le comunità allontanate una volta al mese

Un’auto inghiottita dall’acqua nel sottopasso di via Pompeo Leoni Accanto don Antonio Mazzi

Il fiume Lambro sale di livello. Supera i 2,70 metri. Manca un soffio all’esondazione. E per le comunità che risiedono nel Parco Lambro significa una sola cosa: "Dobbiamo andarcene. Ormai non contiamo più quante volte è successo quest’anno". Di sicuro hanno superato le 10 evacuazioni. In media, più di una al mese. È il destino di chi risiede nelle strutture Exodus, fondata da don Antonio Mazzi, che ha 94 anni (e che ogni volta fa le valigie, come i “suoi ragazzi“ e gli operatori), e CeAs, Centro Ambrosiano di solidarietà, a poche decine di metri di distanza, nello stesso polmone verde dello spicchio est della città. Lo scorso maggio, dopo il violento temporale che aveva portato alla piena, c’erano stati danni. Tanto che entrambe le realtà avevano promosso una raccolta fondi per rimettersi in sesto. Ieri, stando a quanto risulta al momento, l’acqua non ha raggiunto gli edifici. Ma per precauzione, come sempre, è stato disposto l’allontamento che durerà finché ci sarà l’allerta meteo. "Difficile portare avanti progetti educativi in queste condizioni", aveva evidenziato nei mesi scorsi don Mazzi, su queste pagine.

Ieri, il grido d’aiuto si è sollevato anche dai commercianti di via San Vittore, a due passi da Sant’Ambrogio, a ridosso del cantiere M4, rimasti senza corrente. Uno di loro ha mostrato un cartello di protesta: "Sindaco, tra pochi giorni si inaugura M4. Il cantiere San Vittore è conciato così, allagato e senza luce da questa mattina. Buona fortuna... Ps. Speriamo non piova durante le Olimpiadi 2026". Diverse le segnalazioni da zone rimaste senza corrente in mattinata, per esempio a Romolo e a Famagosta, nei quartieri Torretta e Comasina. Unareti, che gestisce la distribuzione di energia elettrica e gas, ha fatto sapere in una nota di ieri mattina che "le squadre di pronto intervento sono al lavoro. In particolare, laddove le intense precipitazioni hanno causato allagamenti, potrebbero rendersi necessarie operazioni di svuotamento dall’acqua nei locali che ospitano le cabine elettriche".

Intanto a Palazzo Marino, l’opposizione attacca: "Al primo temporale autunnale – sottolinea Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia – Milano è già allagata. Evidentemente nei mesi estivi non è stata fatta alcuna manutenzione a pozzetti, bocche di lupo e tombini". L’assessore alla Sicurezza Marco Granelli ribatte su Facebook: "Il problema non è la pulizia (che va fatta sempre) ma fare in modo che le fognature, tutte quelle di Milano e tutte quelle a nord di Milano, abbiano vasche collocate prima dei depuratori, per evitare che, quando piove troppo, i sistemi di fognatura scarichino nei fiumi gonfiandoli". M.V.