ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Aironi cinerini, dopo 50 anni tornano a nascere a Milano

Due coppie hanno scelto di nidificare nel “Boscoincittà”. Buon segnale: "Vuol dire che hanno trovato un ambiente che percepiscono come sicuro"

Il ritorno degli aironi cenerini

Milano - Un lieto evento al Boscoincittà: sono nati degli aironi cenerini. All’inizio del mese due coppie di questa specie hanno scelto di nidificare su alberi del parco pubblico di via Novara: è la prima volta che accade in quasi 50 anni di storia dell’area. In uno dei nidi le uova si sono appena dischiuse e i genitori, che per circa 3 settimane hanno covato a turno, ora si alternano per alimentare i loro piccoli. «Da anni la popolazione degli aironi, in espansione, frequenta il Boscoincittà per trovare cibo ma la scelta di nidificare da queste parti è un evento straordinario. Non solo perché non si era mai verificato prima dentro il parco. Questi uccelli acquatici in genere costruiscono il loro nido sugli alberi assieme ad altri esemplari nelle «garzaie», colonie popolose che si concentrano soprattutto tra zone umide d’acqua dolce, come nei pressi del fiume Ticino, ben lontane dal contesto cittadino. 

Il fatto che due coppie in solitaria abbiano scelto quest’area per il loro sito riproduttivo è un fatto curioso e anche un ottimo segnale: vuole dire che hanno trovato un ambiente che percepiscono come ospitale e sicuro. Speriamo che altri esemplari le imitino nei prossimi anni e in questo sito possa nascere una colonia» commenta Alessandra Davini, 60 anni, naturalista e coordinatrice del volontariato al Boscoincittà. I voluminosi nidi - ben visibili a occhio nudo - sono apparsi nei primi giorni di marzo in cima a due grossi ontani, nei pressi del laghetto artificiale che sorge all’interno dell’area verde da 120 ettari. Non è un caso perché nella dieta di questi uccelli acquatici ci sono soprattutto - spiega la naturalista - «pesci e anfibi e in misura solo minore anche piccoli roditori». 

L’airone cenerino è una specie migratrice ed è il più grosso airone europeo, con un’apertura alare che può sfiorare anche un metro e novanta: è immediatamente riconoscibile per le zampe e collo lunghi e un robusto becco giallastro; il piumaggio, come indica il nome, è grigio, con testa e collo bianchi striati di nero. Le femmine in genere depongono dalle 4 alle 5 uova di colore bluastro. L’airone non è l’unico animale selvatico che ha scelto di riprodursi nel «Bosco». «La fauna è ricca e varia perché si alternano ambienti diversi: non solo il lago e i boschi ma anche piccole pozze, radure e giardini tematici. Fra i tanti animali è comparsa la volpe che l’anno scorso si è pure riprodotta, e nel parco si possono scorgere anche due grossi predatori rapaci come il gheppio e la poiana».

Meno pregevole per l’ecosistema complesso è la presenza di specie alloctone come lo scoiattolo grigio o la tartaruga americana dalle orecchie rosse, entrambe inserite nell’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale. Il Boscoincittà, a dispetto dell’aspetto «selvaggio», è il risultato di una attenta progettazione degli operatori del Centro per la forestazione urbana di Italia Nostra che dal 1974 ha trasformato dei terreni agricoli incolti concessi dal Comune di Milano in un «bosco per Milano». «Appena arrivata qui 13 anni fa facevo fatica a capire il mio ruolo da naturalista in un ambiente costruito dall’uomo. Ma mi sono subito ricreduta: la missione del Centro di forestazione urbana è favorire il ritorno della natura, aspettando i suoi tempi» dice Davini.