RO.RAMP.
Cronaca

Ventenne trovato agonizzante a Cornaredo: in cerca di risposte nel cellulare

Il gesto di autolesionismo è una delle ipotesi prese in considerazione ma restano all’esame anche altri scenari

Soccorsi e forze dell'ordine

Cornaredo (Milano), 9 febbraio 2022 - È ancora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale San Gerardo di Monza, il ventenne italiano, ritrovato lunedì mattina in un’area di cantiere in via Reiss Romoli a Cornaredo con gravissimi traumi al volto, al torace, al bacino e alla testa. I carabinieri della Compagnia di Corsico che stanno svolgendo le indagini per ricostruire la dinamica di quanto accaduto, dopo aver escluso l’infortunio sul lavoro, si concentrano su altre piste. Quella più probabile è che si tratti di un atto di autolesionismo, cioè che il ragazzo si sia procurato i traumi da solo.

Ma in che modo? Come mai? Ancora molti gli interrogativi e pochissime le notizie che trapelano dagli inquirenti. Accertata l’identità del ragazzo (ma non resa nota), confermato che non doveva trovarsi in quell’area perché lavorava in un’altra parte del cantiere, ascoltate alcune testimonianze, ora i carabinieri stanno indagando sulla sua vita e analizzando il contenuto del cellulare che aveva con sé. È lì, nella cronologia di messaggi, telefonate e contenuti multimediali, che potrebbe trovarsi qualche informazione utile a capire cosa sia successo. Accanto al ventenne pare non sia stato rinvenuto nessuno oggetto.

Il ragazzo è stato ritrovato intorno alle nove e trenta di lunedì mattina, in un’area di cantiere, nella zona industriale. Sono stati alcuni operai a notare il corpo a terra, privo di sensi e dare l’allarme. Le condizioni del ragazzo sono apparse subito molto gravi, ed è stato accompagnato con l’elisoccorso in codice rosso all’ospedale monzese. I primi rilievi hanno escluso l’infortunio sul lavoro. Accanto al ragazzo non c’erano ponteggi da far pensare ad una caduta accidentale o un tentato suicidio. In quell’area del cantiere, lunedì mattina, non erano in corso lavorazioni e quindi non c’erano testimoni che possono aver visto qualcosa di utile per gli inquirenti. I traumi riportati non erano compatibili neppure con delle percosse e gli inquirenti hanno escluso il coinvolgimento di altre persone.