Milano, 16 dicembre 2024 – Il rientro a casa, drogato e ubriaco. Gli insulti e le minacce alla madre e al patrigno. Una prima aggressione nei confronti dell'uomo, con un paio di forbici. Un secondo raid, stavolta con un coltellaccio da cucina, che non ha avuto conseguenze letali solo per la reazione della vittima. Qualche minuto dopo la mezzanotte di lunedì 16 dicembre, un ventottenne italiano è stato arrestato dalla polizia per il tentato omicidio del patrigno di 43 anni e portato a San Vittore in attesa dell'udienza di convalida davanti al gip. L'uomo, ferito alle braccia da alcuni fendenti, è stato trasportato in codice giallo al Niguarda: verrà dimesso con una prognosi non superiore a 20 giorni.
Le due aggressioni
Stando a quanto ricostruito dalla polizia, il ventottenne è rientrato a casa, in uno stabile di viale Marche, visibilmente sotto effetto di alcol e stupefacenti. Sin dai primi minuti, il ragazzo, che risulta in cura per problemi di tossicodipendenza, è stato aggressivo con la madre cinquantaseienne e con il nuovo compagno di lei; quest'ultimo è stato colpito superficialmente con un paio di forbici. A quel punto, l'uomo ha provato a calmare la situazione, senza reagire al raid e andando a dormire. L'aggressore, però, ha preso un coltello da cucina con lama da 27 centimetri, l'ha raggiunto in camera da letto e si è avventato su di lui, che era già steso sotto le coperte: "Ti ammazzo, ti ammazzo". L'uomo è riuscito a parare i colpi, proteggendosi con le braccia.
L'intervento della polizia
La chiamata al 112 ha generato l'intervento degli agenti dell'Ufficio prevenzione generale della Questura, che hanno bloccato il ventottenne: "Se non foste arrivati, l'avrei ucciso", ha detto ai poliziotti delle Volanti. I sanitari di Areu hanno soccorso il quarantatreenne e l'hanno accompagnato al Niguarda: ha riportato ferite alla parte posteriore dei tricipiti, ma per fortuna non è in gravi condizioni.