Milano, 30 aprile 2024 – Il tema nella sicurezza nei luoghi di cura resta di stretta attualità, anche perché si incrocia di frequente con un’altra questione all’ordine del giorno: il disagio psichico.
L’ultimo esempio arriva dal pronto soccorso dell’ospedale Sacco, dove nella notte tra sabato e domenica un venticinquenne libico, pregiudicato e senza fissa dimora, si è scagliato prima contro gli addetti alla sicurezza del centro clinico e poi contro un infermiere, colpendolo di striscio con una testata. Risolutivo l’intervento dei carabinieri del Nucleo Radiomobile, che hanno aiutato il personale medico a sedare il giovane nordafricano, indagato per minacce e interruzione di pubblico servizio.
Stando a quanto ricostruito dal Giorno, all’improvviso il venticinquenne, accompagnato qualche ora al Sacco dai sanitari di Areu per abuso di droga, si è denudato e ha iniziato a inveire contro chiunque gli capitasse a tiro. Completamente fuori di sé, ha impugnato un coccio di vetro e l’ha puntato contro i vigilantes della struttura sanitaria in zona Roserio, che sono comunque riusciti a bloccarlo. Nel frattempo, è partita la chiamata alla centrale operativa di via Moscova, che ha generato l’intervento dei militari.
Il libico è stato bloccato e messo su una barella: lo stato di alterazione psicofisica ha imposto anche l’utilizzo delle cinghie contenitive. Nonostante questo, il giovane è riuscito a sferrare una testata a uno degli infermieri che lo stavano sedando: il ferito si è fatto medicare in un secondo momento per il lieve trauma alla tempia sinistra, che guarirà in due giorni.
Il venticinquenne è stato nuovamente sedato e trattenuto in osservazione psichiatrica: pare non sia la prima volta che si vede dalle parti del Sacco.
Il precedente più recente e allarmante era andato in scena non più tardi di due settimane fa, all’istituto clinico Città Studi di via Jommelli. A metà pomeriggio del 15 aprile, il ventiduenne Daniele Z., lì per accompagnare l’ex compagna coetanea a una visita medica per la successiva assunzione, aveva prima spintonato violentemente la ragazza, per poi scagliarsi contro le persone intervenute per difenderla armato di un coltello da cucina: i fendenti avevano colpito un addetto alle pulizie di 56 anni e un infermiere di 57 anni, feriti rispettivamente a gamba e fianco, e un paziente di 74 anni in sala d’attesa, preso di striscio a due dita di una mano.
Anche in quel caso erano arrivati i carabinieri del Radiomobile, che avevano intercettato il ventiduenne a poche decine di metri di distanza, in via Porpora, e l’avevano arrestato in flagranza con l’accusa di lesioni aggravate.